Roma, in semila al corteo Pro Palestina: cori contro Meloni, Biden e Netanyahu
Si alza la tensione al corteo pro Palestina non autorizzato di Roma. "Corteo, corteo", "fateci passare", chiedono i manifestanti, riuniti a Porta San Paolo, perché vorrebbero trasformare quello che per ora è di fatto un sit-in statico in una vera e propria manifestazione per le vie della Capitale. Molti giovani e studenti si stanno posizionando all'inizio del corteo, dietro agli striscioni principali, a ridosso delle forze dell'ordine ed esposti a possibili 'contatti' con i poliziotti, in quello che potrebbe significare il tentativo di 'ammorbidire' la posizione dei responsabili della sicurezza e consentire così alla manifestazione di prendere le mosse dal luogo di raduno dei manifestanti. Tra le loro file anche degli incappucciati.
In tutto in piazza ci sono quasi 6mila persone. Sotto una pioggia battente i manifestanti intonano cori per la Palestina e contro il governo. La mobilitazione arriva alla vigilia del 7 ottobre, primo anniversario dell'attacco di Hamas a Israele.
"Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione" intonano in coro. "L’Italia fermi la vendita e l’invio di armi a Israele - sottolinea un altro attivista al megafono - Finisca immediatamente il genocidio a Gaza”. "Siamo tutti antisionisti", hanno gridato i manifestanti di 'Osa', di 'Potere al Popolo' e di 'Usb', mentre gli universitari ripetono: "Noi vogliamo Gaza libera". Tra le tante bandiere della Palestina e della Pace anche quelle rosse di Potere al Popolo e degli universitari di Rete della Conoscenza.Nel corso della manifestazione, oltre alla Meloni, sono stati presi di mira il presidente americano Joe Biden e Netanyahu.