Modica, ricordate a Santa Maria di Betlem le vittime dell'alluvione del 1902
Una santa messa nella Chiesa collegiata di Santa Maria di Betlem per ricordare le vittime dell'alluvione di Modica del 26 settembre 1902. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il Vice Sindaco Giorgio Belluardo, l’assessore Chiara Facello, e il Comandante della Polizia Locale Saro Cannizzaro. E' stato sottolineato da don Forgione come la memoria sia strumento di crescita e formazione della coscienza cristiana attraverso esempi di solidarietà e fraternità anche nei tragici eventi che, nel corso della storia, hanno colpito la comunità modicana. Al termine della celebrazione, come di rito, un corteo si è mosso verso Palazzo San Domenico per deporre, presso la targa indicante il livello raggiunto dalle acque, una corona di alloro in memoria delle vittime dell'alluvione.
La notte del 26 settembre si abbatté sulla città di Modica uno dei più grandi disastri dopo il terremoto del 1693. Una enorme massa d’acqua, formatasi all’ingresso della città, in zona Fontana, a causa delle incessanti piogge che avevano flagellato l’intero territorio ibleo per settimane, colpì rovinosamente il centro storico della città e per intero l’asse di Corso Umberto I. La distruzione fu totale e perirono più di 112 persone i cui corpi vennero rinvenuti persino alla foce del Motucano. Intere famiglie furono trascinate dalla piena e innumerevoli attività economiche, che costituivano la colonna portante dell’economica cittadina, furono distrutte. Numerosi i danni alle chiese di Modica Bassa tra cui il Carmine, Sant’Agostino, San Domenico e Santa Maria di Betlem in cui si rilevarono i danni maggiori. Ma a tutto questo si mosse una grande solidarietà nazionale in quanto il cd. “disastro di Modica” fece immediatamente notizia nell’intera nazione. Comitati di soccorso spontanei si crearono in tutte le città d’Italia. Le parrocchie e persino l’elemosiniere del Papa mandarono aiuti ai Modicani. Si misero in luce le contraddizioni delle condizioni di vita dei Modicani del tempo, emerse il grande tema degli aggrottati, cosicché dagli aiuti raccolti in tutte le città d’Italia si poterono sanare in parte quelle ferite indelebili e dalla solidarietà delle città di Milano e Palermo sorse un nuovo quartiere oggi inglobato nel quartiere Dente.