G7 Agricoltura a Siracusa, 'Schifani parla di un'altra Sicilia'
Il G7 Agricoltura è giunto quasi al termine e il tema lavoro è stato del tutto escluso. Scelta singolare, specie tenendo conto che Siracusa - e la Sicilia più in generale - è un territorio in cui il lavoro nero e il caporalato sono fenomeni particolarmente diffusi nel settore agricolo. Ma sono non poche le incongruenze di questo evento, a partire da alcune dichiarazioni del ministro Lollobrigida come, ad esempio, “promuoveremo la sicurezza alimentare, la sostenibilità e uno sviluppo legato ai territori e al benessere delle comunità locali”. Ma la sostenibilità non ha a che fare anche con la qualità e la legalità del lavoro? E l'Assessore regionale all'Agricoltura, allo sviluppo rurale e alla pesca, Salvatore Barbagallo, quando dichiara che “la Sicilia è pronta a giocare un ruolo da protagonista” ci vuole spiegare come, quando, con quale visione e attraverso quali risorse e iniziative concrete la Sicilia vuole esercitare questo ruolo? “Sono convinto - ha detto poi il Presidente Schifani - che il G7 a Ortigia sarà un momento cruciale per promuovere la Sicilia, non solo come destinazione turistica, ma come leader nell'agricoltura e pesca sostenibili» Ma di quale Sicilia parla il Presidente Schifani, di quella lasciata devastare da incendi e povertà idrica e con le aziende agricole e zootecniche al collasso, con i pescatori messi all'angolo dalle grandi multinazionali della pesca e costretti a diventare comparse del turismo? Basta frasi a effetto. Urgono politiche (ambientali, agricole, del cibo, dell'alimentazione e del territorio) serie, volte a favorire la costruzione di una politica economica attenta che risponda ai bisogni delle persone e di chi lavora, nell'ambito di una rigenerazione che punti sulla sostenibilità sociale di produzioni e consumi, sulla salvaguardia degli ecosistemi e sulle vocazioni dei territori.
* Segretrario Generale Cgil Siracusa