Distrutta a Villabate lapide di 2 vittime di strage del '63
Distrutta a Villabate, alle porte di Palermo, la lapide che ricorda due vittime di un'autobomba mafiosa, un episodio collegato alla strage di Ciaculli del 30 giugno 1963 con altri sette morti.
La lapide, sostenuta da un paolo in corso Vittorio Emanuele ricordava due "onesti cittadini" dilaniati da una Giulietta imbottita di tritolo destinata a Giovanni Di Peri, presunto boss del paese.
Nell'esplosione morirono Pietro Cannizzaro, custode di un'autorimessa, e il panettiere Giuseppe Tesauro.
Poche ore dopo un'altra Giulietta esplose nella contrada palermitana di Ciaculli uccidendo sette tra artificieri, carabinieri e poliziotti. I due episodi sono collegati a uno stesso piano criminale nell'ambito della prima guerra di mafia.
La distruzione della lapide è l'ultimo segnale di una spirale di intimidazioni, tra cui l'incendio della palestra di una scuola, che hanno diffuso un forte allarme sociale. Se ne era fatto interprete nei giorni scorsi il sindaco di Villabate, Gaetano Di Chiara, che aveva promosso un'assemblea cittadina.