L'omicidio di Santa Croce, la CGIL: cosa c'è dietro la morte di Mohamed?
"C’è qualcosa che va approfondito e indagato dietro la morte di Mohamed, il ragazzo tunisino di 21 anni accoltellato durante una rissa a Santa Croce Camerina lo scorso sabato". Lo afferma la Cgil di Ragusa in una nota a firma del segretario provinciale, Peppe Scifo. "I notiziari, locali e nazionali - continua - si sono subito occupati della notizia diffondendo, la Rai nello specifico, l’intervista ad una persona che ha parlato esplicitamente della causa che ha generato la rissa e poi la morte di Mohamed. Nell’intervista il ragazzo ha parlato di disguidi dovuti alla raccolta della plastica dismessa delle serre, facendo riferimento al mancato rispetto delle zone di raccolta. Quindi non semplici futili motivi, neppure droga, ma alla base di tutto questo c’è il lavoro di raccolta della plastica di copertura delle serre che ancora una volta potrebbe far emergere l’influenza criminale nel comparto. La raccolta plastica nelle aziende agricole viene effettuata da soggetti che poi conferiscono ai centri di raccolta per la lavorazione destinata al riciclo. Si tratta di un lavoro che ha a che fare da un lato con le aziende agricole e dell’altro con i centri di raccolta e come emerge dall’intervista regolato da una spartizione di zone. Cosa e soprattutto chi c’è dietro a questo giro di interessi da sempre appetibili per le organizzazioni criminali, come dimostrato in passato da indagini, arresti e sequestri di aziende nel vittoriese, operanti in questo settore".
"La raccolta nelle aziende storicamente viene effettuata da soggetti che vivono ai margini del mercato del lavoro locale, che operano spesso con mezzi inadeguati pur essendo dentro una filiera, quella del ciclo dei rifiuti agroindustriali, molto ricca ma al tempo stesso molto inquinata dalla presenza della criminalità organizzata. Se è vero che dietro alla rissa che ha causato la morte del giovane tunisino c’è lo scontro per il controllo delle zone di raccolta della plastica dismessa delle serre occorre approfondire e capire cosa e chi c’è dietro. Al tempo stesso occorre alzare la guardia a tutti i livelli, a partire dagli attori principali, gli imprenditori agricoli, i produttori, gli operatori e i gestori di impianti di raccolta e lavorazione".