Mario Draghi: "Ue già in crisi, deve cambiare"
Se vuole aumentare la propria produttività, e quindi, nel lungo periodo, preservare il proprio modello sociale, l'Ue deve "cambiare radicalmente", perché "siamo già in modalità crisi. Non riconoscerlo significa ignorare la realtà". E' l'allarme dell'ex presidente della Bce e del Consiglio Mario Draghi, che presenta a Bruxelles, insieme alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il suo rapporto sul futuro della competitività europea, composto da due documenti, uno riassuntivo di una sessantina di pagine e l'altro approfondito, di oltre 300 pagine.
"Questo rapporto - dice Draghi - arriva in un momento difficile per il nostro continente. Dobbiamo abbandonare l’illusione che solo rimandando si possa preservare il consenso. In realtà, la procrastinazione ha solo prodotto una crescita più lenta. E di certo non ha prodotto alcun consenso. Siamo arrivati al punto in cui, senza agire, dovremo sacrificare il nostro benessere, il nostro ambiente o la nostra libertà". "Perché la strategia delineata in questo rapporto abbia successo - aggiunge Draghi - dobbiamo iniziare una valutazione comune della nostra posizione, degli obiettivi a cui vogliamo dare priorità, dei rischi che vogliamo evitare e dei compromessi che siamo disposti a fare. Dobbiamo garantire che le nostre istituzioni, democraticamente elette, siano al centro di questi dibattiti. Le riforme possono essere veramente ambiziose e sostenibili solo se godono del sostegno democratico", avverte infine.