Schifani: "Stop al voto segreto e suoniamo la campanella delle Riforme"
"In tema di nomi e di ruoli strategici per la salute dei cittadini, forse scelti dai partiti e non da coloro ai quali la legge attribuiva tale potestà, proporrò una modifica legislativa che imporrà selezioni pubbliche per la individuazione di queste figure strategiche pe rla efficienza, organizzazione della offerta sanitaria pubblica e chiederò a tutti i partiti di astenersi da quel killeraggio del voto segreto che qui in Sicilia può essere irresponsabilmente chiesto su ogni argomento, contrariamente a ciò che avviene ne lparlamento nazionale". Così il presidente della Regione Renato Schifani, in una lettera aperta al direttore del Giornale di Sicilia Marco Romano, che il 5 settembre aveva pubblicato un'editoriale su questi temi. "La stessa proposta legislativa - aggiunge Schifani -introdurrà criteri soggettivi più rigorosi nella individuazione della governance degli enti regionali. No a tuttologhi di comodo. Così come le anticipo la mia contrarietà all'aumentod elle poltrone negli enti locali anche se a costo zero. Daremmo un pessimo segnale ai nostri cittadini che della politica si aspettano sobrietà e responsabilità". Nel suo intervento Schifani stigmatizza"una politica a volte caratterizzata da esperti in ipocrisia e sapienza affabulatoria, che consente di ammaliare l'opinione pubblica senza mettersi in discussione con azioni e scelte forti di rottura di un sistema stratificato di false promesse e poco coraggio". E dopo avere elencato i risultati conseguiti dal suo governo in due anni aggiunge: "Mi confronto quotidianamente con un sistema politico legittimato dal voto popolare ma a volte distante anni luce da quello in cui ho militato per molti anni e lontano dalla assunzione di grandi responsabilità in coraggiose scelte di rottura di un passato dove il consociativismo ed il clientelismo l'hanno fatto da padrone sulla trasparenza e la meritocrazia". "Penso che la mia forza - conclude il Governatore - consista nella mia non condizionabilità da parte di qualche finto amico e nel rigetto di ogni mediazione al ribasso per placare la riottosità strumentale di qualcuno. Andremo avanti a testa alta ma con senso di responsabilità per evitare di farci trascinare in manovre di palazzo. Lavoreremo incessantemente nel solco di questi concetti, senza sconti di sorta, fin quando i siciliani ce lo consentiranno e lo vorranno. La campanella del cambiamento di alcune regole è nelle nostre mani. A noi saperla suonare. Noi ce la metteremo tutta".