Festival di Venezia, il Leone d'oro ad Almodovar: argento a Vermiglio
Era stato ampiamente previsto. E cosi' e' stato. Il Leone d'oro dell'81esima Mostra del Cinema di Venezia e' di Pedro Almodovar e al suo 'The room next door', primo film girato in lingua inglese sul delicato tema dell'eutanasia e del fine vita. Visibilmente emozionato il regista spagnolo ha dedicato il premio alle due protagonista Tilda Swinton e Julianne Moore. Il film "parla non solo della solidarieta' senza limiti di Julianne ma anche della decisione di Tilda di terminare la sua vita quando questa le offre solo un dolore senza soluzione - ha spiegato il regista durante la premiazione - credo sia questo un diritto fondamentale di qualsiasi persona, non un tema politico, ma umano e chiedo a tutti i governi che si faccia una legge in merito. Se questo va contro a qualche credo o religione chiedo che rispettino e non intervengano nelle decisioni individuali: l'essere umano deve essere libero di vivere e di morire quando la vita diventa insopportabile". E' la terza volta che il cineasta e' in gara a Venezia e in passato aveva vinto il Leone d'oro alla carriera nel 2019 e il premio per la migliore sceneggiatura per Donne sull'orlo di una crisi di nervi del 1988. Ma per l'Italia la vera notizia viene da Maura Delpero, prima cineasta altoatesina selezionata con un film in Concorso che porta a casa il Leone d'argento con il suo 'Vermiglio'. Un film che ricorda Ermanno Olmi, girato in dialetto, con attori non professionisti, facce di altre epoche e ambientato in un paesino della Val di Sole, in Trentino, luogo di nascita del padre della regista. Una pellicola al femminile e che racconta come queste, durante la guerra, siano diventate forzatamente protagoniste in una societa' senza quasi piu' uomini, lottando contro le piccole-grandi guerre quotidiane. Grande soddisfazione per l'Italia anche per il premio a Francesco Gheghi per la migliore interpretazione maschile della sezione Orizzonti. Festival di Venezia