Ragusa, Donnafugata Film Festival e serata Lions: la polemica diventa un caso politico
Diventa un caso politico la polemica tra Donnafugata Film Festival e Lions Club Ragusa Host per le "interferenze musicali" della serata del 10 agosto. Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Sergio Firrincieli (nella foto) che punta il dito contro il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì. “Abbiamo preso atto della pesante manifestazione di rammarico da parte dell’organizzatore del Donnafugata Film Festival a proposito della contemporaneità con un altro evento tenutosi sempre al castello che di fatto ha visto una contrapposizione tra eventi calpestatisi a vicenda - afferma, tra l'altro, Firrincieli - . La mancanza di competenza da parte di chi avrebbe dovuto evitare tutto ciò, e quindi inevitabilmente in capo al sindaco che ha la delega al Turismo e allo Spettacolo con ricadute che, come annotiamo, sono fin troppo negative, è alquanto evidente”.
Ma non basta. Dopo le dichiarazioni del presidente del Lions, Emanuele Ottaviano, che stigmatizzava il fatto che il direttore artistico, Andrea Traina, avesse messo in rilievo le polemiche piuttosto che lo scopo benefico della serata Lions, torna in campo il Donnafugata Film Festival con una nota nella quale si ribadisce che nessun accordo c'era stato sulla musica ad alto volume durante il film festival.
Il direttore artistico, inoltre, precisa: "Le nostre rimostranze non riguardano ovviamente l'evento benefico in sé, costituito dallo spettacolo teatrale di Giovanni Arezzo. Un'iniziativa lodevole che abbiamo supportato con enorme piacere, non solo preoccupandoci personalmente di mantenere un adeguato volume delle proiezioni adiacenti, per non comprometterne la riuscita, ma provvedendo anche – a nostre spese – al noleggio delle sedie necessarie per il pubblico del Lions. Il problema è scaturito dalla musica inutilmente assordante riprodotta durante la cena 'successiva' allo spettacolo, che ha gravemente compromesso la visione dei film in programma, costringendo numerosi spettatori ad abbandonare la serata."
Il Donnafugata Film Festival intende inoltre sottolineare quanto segue:
* Non risponde al vero che la musica ad alto volume fosse stata concordata con il Donnafugata Film Festival o autorizzata dagli enti preposti. Anzi, dalle verifiche effettuate presso gli uffici comunali competenti, non risulta alcuna richiesta di autorizzazione in tal senso.
* A seguito delle nostre rimostranze, il volume è stato abbassato solo di poco e momentaneamente, per poi tornare ai livelli iniziali, a dimostrazione di un totale disinteresse per il nostro lavoro e per il pubblico del festival.
* Era stato concordato anche l'utilizzo di un ingresso secondario per l’evento benefico, in modo da non interferire con le attività del festival. Accordo disatteso con la scusa della mancata pulizia del passaggio, un problema facilmente risolvibile con un po’ di cura e tempestività.
* Lo scorso anno, la medesima convivenza di eventi si è svolta senza alcun problema, con la musica che accompagnava l’irrinunciabile momento conviviale riprodotta a un volume pienamente compatibile con le attività del festival.
"Ribadisco la mia stima per l'impegno sociale dei Club Service – conclude Traina – con i quali ho sempre collaborato, e dai quali ho recentemente ricevuto un importante sostegno per il mio docufilm su Bufalino, grazie alla sensibilità del Lions Club Vittoria e del Lions Club Comiso Terra Iblea. Ma ritengo inaccettabile che un evento benefico si trasformi in un party con musica assordante, a danno di una manifestazione culturale di rilievo come il Donnafugata Film Festival. Nulla di ciò può trovare giustificazione nelle nobili intenzioni della serata, né tanto meno si può sostenere che il beneficio per le Carmelitane di Marina di Acate – destinatarie della raccolta fondi – sarebbe stato diminuito da una musica di accompagnamento della cena a volume più adeguato."
Il Donnafugata Film Festival auspica maggiore attenzione e sensibilità in futuro, per evitare il ripetersi di episodi che rischiano di danneggiare non solo il festival, ma l'immagine stessa del territorio, e rimane aperto e pienamente disponibile a qualunque forma di futura collaborazione, purché animata da buon senso e rispetto reciproco".