Comiso, lavoro a rifugiato siriano: riconoscimento a Vincenzo Turtula
Un’impresa di Comiso in prima linea nel progetto di accoglienza della famiglia Tamer, una famiglia siriana arrivata in Italia dieci mesi fa attraverso “Operazione Colomba” e i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di sant’Egidio. ai corridoi umanitari e al progetto “Un soffio di pace tra venti di guerra”, coordinati dall’associazione Papa Giovanni XXIII (Operazione Colomba) e dalla Comunità di Sant’Egidio.
A Comiso, la famiglia Tamer (un nucleo con due bimbi di 11 ed 1 anno) è stata accolta e sostenuta da un gruppo di famiglie della parrocchia di Santa Maria delle Stelle Poi, per Khaled Tamer, che per nove lunghi anni è stato detenuto in Siria, si è aperta la possibilità di un lavoro. Una storica e avviata azienda agricola, gestita da Vincenzo Turtula, lo ha accolto tra i suoi dipendenti. Oggi Khaled Tamer si occupa della raccolta dei fiori. Ha ottenuto un regolare contratto e già da alcuni mesi può contribuire, anche con altre risorse provenienti da singoli ed organizzazioni, a provvedere al sostentamento della sua famiglia.
Un mese fa, il 6 luglio, è arrivato a Comiso anche il fratello, Mohamad, con la moglie Fatima e i tre figli di 7, 6 e 4 e anni. Ora, appena espletate le pratiche per i permessi di soggiorno, anche Mohamad potrà cercare e trovare un lavoro. Per ora, le due famiglie vivono insieme in una piccola casa a due piani a Comiso.
Nei giorni scorsi, il Comitato che si è costituito a Comiso per gestire l’accoglienza delle due famiglie Tamer, ha voluto ringraziare l’imprenditore comisano per la collaborazione al progetto e per aver dato a Khaled Tamer la possibilità di un lavoro. Le famiglie del comitato e il parroco di santa Maria delle Stelle hanno consegnato a Vincenzo Turtula una targa di riconoscimento per il suo gesto di quotidiano eroismo. Erano presenti il parroco don Innocenzo Mascali e Ivan Caradonna, uno dei volontari impegnati in prima linea nel progetto di accoglienza. Vincenzo Turtula era accompagnato dalla moglie, Emanuela Amodei.
“Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa”: questa la frase simbolo di Peter Ferdinand Druker trascritta sulla targa e che vuole esprimere il grazie all’imprenditore comisano per il sostegno al progetto di accoglienza. “Il signor Vincenzo Turtula – si legge nella targa – ha manifestato sentimenti cristiani di amore al prossimo e generosità evangelica nell’avere assunto il rifugiato politico signor Khaled Tamer, permettendogli di sostenere la sua famiglia residente a Comiso”.
Vincenzo Turtula è, fra l’altro, membro della “Chiesa evangelica Emmanuel” di Ragusa. L’accoglienza dei profughi siriani delle famiglie Tamer (ad oggi due nuclei familiari di nove persone) vede la collaborazione fattiva di persone di chiese ed organizzazioni diverse e di diversi cittadini e associazioni. Anche la comunità islamica Al Zaytouna, con il suo presidente Abdelhamid Jebari, ha collaborato e collabora fattivamente per la buona riuscita dell’impresa.
NELLA FOTO, da sinistra: Ivan Caradonna, Vincenzo Turtula, Emanuela Amodei, don Innocenzo Mascali