Installazione ricorda l'incendio di Segesta un anno fa
Era la notte del 24 luglio dello scorso anno quando fiamme altissime e devastanti si avvicinarono al Tempio di Segesta, gettando nel panico gli abitanti di Calatafimi e dell'intera Sicilia.
Le fiamme circondavano il tempio, avevano superato la strada tagliafuoco quando all'improvviso si fermarono.
Sembrò a tutti un miracolo e ancora oggi il direttore del Parco Archeologico, l'architetto Luigi Biondo è convinto che "il tempio è dedicato alla dea delle stelle, la Venere Urania. Il tempio sembrava spacciato, tutto lasciava pensare il peggio. E oggi ringraziamo il cielo con questa installazione fortemente voluta da tutto il territorio".
In pratica le donne di Calatafimi - Segesta hanno lavorato per mesi usando stoffe da riciclare per rivestire un lato delle colonne con i colori del sole e del mare. Il Tempio Dorico si trasforma così virtualmente (e temporaneamente) in un telaio dove si intrecciano tremila tessere di tessuto, una performance fatta da oltre un chilometro e 200 metri di tela, ricavata da abiti che hanno già avuto una vita, e che è stata intitolata "Texere". Sono stoffe che richiamano il cielo e la terra, azzurro e ocra, confini che il tempio pare quasi legare. Un unico abbraccio di tela che segue il disegno di una greca, nato dalle mani di donne e uomini del territorio che hanno raccolto l'idea di Silvia Scaringella, artista che da tempo ha fatto suo il dialogo tra i comportamenti collettivi e singoli, cercando un inevitabile confronto con la natura, che ne esce sempre vincitrice.
"Volevamo esorcizzare il panico che avevamo provato - spiega il direttore - nonostante i 150 ettari del Parco fossero stati ripuliti. Non vi sono mai state erbe secche eppure abbiamo rischiato di perdere il nostro bene più grande. Oggi l'associazione Alba Nova delle donne del territorio riesce a convertire tutto ciò che è vecchio o usato in qualcosa di nuovo.
Sono donne preziose che hanno contribuito al merito di Calatafimi che è il paese con l' 82 % del riciclo. Dovevamo reagire a qualcosa di terribile e l'abbiamo fatto e il prossimo anno ripeteremo l'esperienza".