Taormina film festival, in anteprima il film 'The Surfer' con Cage protagonista
Definito da molti una tre le cose più divertenti viste all’ultimo Cannes, The Surfer arriva in anteprima italiana al Taormina Film Festival orfano della sua star, Nicolas Cage, che purtroppo ha cancellato la sua presenza al Festival a causa di alcuni fatti personali (probabilmente legati al recente arresto del figlio). Ci sarà però il regista Lorcan Finnegan, voce irlandese da tenere d’occhio, come anche questo suo The Surfer, vero e proprio omaggio ai b-movie degli anni settanta.
Il protagonista è un uomo (Cage) che fa ritorno nella sua città natale, nei pressi di una spiaggia australiana, dopo molti anni trascorsi in California, dove ha costruito la sua vita. Una volta giunto sul posto, viene umiliato davanti suo figlio adolescente da un gruppo di surfisti locali, che rivendicano la proprietà della spiaggia isolata che lui era solito visitare durante la sua infanzia.
Nonostante sia profondamente ferito nell’intimo, decide comunque di restare: una vera dichiarazione di guerra per i surfisti. Mentre il conflitto tra loro si intensifica, l’uomo sembra perdere il controllo di se stesso, sfiorando i limiti della sanità mentale…
«Ci siamo proposti di realizzare un film che sembra uno strano sogno, che esplora il materialismo, l‘identità e l’appartenenza, la memoria repressa, la mascolinità e la rinascita. Il tutto è stato girato su una spiaggia remota e in un parcheggio a Yallingup, nell’Australia occidentale, un’esperienza strana e meravigliosa» ha raccontato il regista Finnegan. «A vent’anni ho scoperto il cinema australiano della Nouvelle Vague, che è stato di grande ispirazione quando ho iniziato a fare film, una passione che abbiamo condiviso sia io che Thomas [Martin, lo sceneggiatore ndr]. Ispirandomi a registi non australiani come Nic Roeg e Ted Kotcheff, volevo che questo film fosse un “punto di vista esterno”, l’esperienza soggettiva di un uomo che cerca di venire a patti con se stesso».
«L’idea di The Surfer mi è venuta qualche anno fa», spiega lo sceneggiatore Thomas Martin «quando ho visto due surfisti che si azzuffavano per il diritto di cavalcare le onde su una spiaggia vicino a Sydney. Mi sono interessato al “localismo”, un comportamento territoriale estremo, quasi esclusivamente maschile, che è diffuso nelle comunità di surfisti di tutto il mondo. Sapevo di voler scrivere un film su questo tema e sulla violenza maschile – fisica e psicologica – e sui cicli tossici di aggressività che si tramandano di generazione in generazione e si nascondono sotto la superficie anche delle società più progressiste».
Cage, nel frattempo, mette a segno un’altra interpretazione memorabile, dopo Dream Scenario (per il quale ha ricevuto una nomination ai Golden Globe), Pig, Il talento di Mr. C e il sorprendente horror Mandy del 2018.