Conferenza antitruffe in una parrocchia a Catania
E’ in pieno svolgimento, disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania su tutto il territorio della provincia etnea, il programma di appuntamenti con i cittadini per la sensibilizzazione al fenomeno delle truffe. L’evento, che rientra in un progetto a più ampia diffusione su tutto il territorio nazionale, si pone l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione con particolare riferimento alla fascia di età “anziana”, purtroppo sovente vittima di malviventi senza scrupoli che, principalmente con raggiri telefonici, tentano di impadronirsi dei loro averi. Tale deprecabile reato infatti mira ad impadronirsi degli averi dell’anziano, ingenerando in quest’ultimo un pericoloso turbamento emozionale generalmente consistente nella prospettazione di eventi traumatici asseritamente accadute a persone a lui care. È pertanto inevitabile il crollo psicologico per la vittima, resasi solo successivamente conto di essere stata derubata in forza della propria “debolezza”. In tale contesto l’Arma di Catania, a conclusione della celebrazione liturgica della Santa Messa nel santuario Santa Maria di Ognina, con l’intervento del Maggiore Angelo Pio Mitrione e del Luogotenente Salvatore Lanzino, rispettivamente comandante della Compagnia di Catania Piazza Dante e della Stazione di Catania Ognina, ha voluto fornire alcuni consigli necessari per la preventiva difesa da tali tentativi di truffa. Il Luogotenente Lanzino durante l’incontro, alla presenza del parroco Padre Angelo Mangano, ha messo in risalto le metodologie di raggiro più “utilizzate” dai truffatori. Il malvivente spesso, sfruttando l’istintiva fiducia riposta dall’anziano, si qualifica telefonicamente come un “maresciallo dei carabinieri” od anche avvocato, richiedendo soldi o gioielli per evitare gravi conseguenze giudiziarie a persone a lui care, oppure per prestare loro urgentissime cure sanitarie. Altra modalità, ormai smascherata, è quella della “falsa eredità”. In questo caso il delinquente, dopo aver fermato per strada la potenziale vittima, seguendo un copione già concordato, chiederà informazioni a quest’ultima per rintracciare una persona “beneficiaria” di un’eredità, della quale egli è incaricato della consegna. La vittima invece, ovviamente ignara di tutto ciò, verrà successivamente avvicinata da una terza persona, complice del truffatore, la quale, fingendo di aver occasionalmente ascoltato la loro conversazione, li “informerà” che il “beneficiario” è invece da tempo deceduto. Il passo successivo, purtroppo, è la prospettazione alla vittima di poter godere di quella insperata eredità, purché anticipi subito le relative spese notarili. È inutile dire purtroppo che molti anziani, abbagliati dalla prospettiva di un guadagno facile ed immediato, cadono nella trappola del truffatore. A tal fine l’Arma evidenzia che nessun appartenente alle Forze dell’Ordine, o pubblico impiegato, può a qualsiasi titolo chiedere del denaro per un servizio o per la risoluzione di un problema, quindi si ribadisce ancora una volta: “Contattate i Carabinieri”. Al termine dell’incontro, oltre a fornire le utenze telefoniche da contattare e ricordare che il Numero Unico di Emergenza 112 è attivo 24h su 24h, sono state date le seguenti raccomandazioni: diffidare delle apparenze, non aprire agli sconosciuti, verificare l’identità di chiunque si presenti, non fornire dati sensibili, non consegnare a sconosciuti somme di denaro od altri beni, diffidare da acquisiti porta a porta e segnalare eventuali casi sospetti alle autorità competenti.