Palazzolo è sotto shock, Vincenzo attratto dalle altalene e dal pozzo: poi la tragedia
Doveva essere una festa, ma è finita in tragedia. Il piccolo Vincenzo Lantieri, un bimbo di 10 anni che partecipava insieme al fratello disabile alla gita organizzata dalla fondazione Anffas di Palazzolo Acreide, centro montano in provincia di Siracusa, è salito sulla copertura di un pozzo artesiano che avrebbe ceduto al peso facendo, precipitare il piccolo in acqua. Un volo di almeno sette metri che gli è costato la vita. Palazzolo è sotto shock, in lutto, e vicino ai genitori del bambino, conosciuti per il loro lavoro nel settore dell'Ecologia al Comune. La mamma non si rassegna e pare che ieri mattina, insieme al marito, si trovava nella fattoria per riprendere i suoi due bambini, Vincenzo ed il più piccolo di 4 anni.
L'inchiesta della procura di Siracusa per omicidio colposo legata alla morte del piccolo Vincenzo 10 anni, deceduto dopo essere caduto in fondo ad un pozzo a Palazzolo Acreide nel Sirausano, e', per il momento, a carico di ignoti. Ma e' solo una questione di tempo, il pm che ha in mano il fascicolo dovra' ascoltare tutte le persone, una quindicina, che erano al campo estivo, organizzato dall'Anfass, una cooperativa sociale per bambini disabili. Gli inquirenti intendono ricostruire i minuti precedenti alla tragedia e per farlo servira' sentire la versione degli operatori e del proprietario dell'appezzamento di terreno in contrada Falabia, che, secondo quanto emerge da autorevoli fonti investigative, e' lo stesso a capo della cooperativa. Dai primi riscontri, emergono altre indicazioni su quanto accaduto nella tarda mattinata di ieri: a quanto pare, l'escursione in quella fattoria, per mostrare ai bambini come si lavorano alcune produzioni agricole, stava per concludersi. Il pullman che avrebbe dovuto riportarli indietro era gia' con il motore acceso e qualche operatore aveva dato indicazioni ai piccoli di salire a bordo.
Vincenzo avrebbe indugiato, sarebbe stato attratto dalle altalene e da quel pozzo e sarebbe stato pure ripreso da un volontario che lo avrebbe invitato a scendere dalla copertura della cavita'. Il piccolo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe acconsentito a quell'invito, salvo poi tornare indietro. Da li' a poco si e' consumata la tragedia con il bimbo, figlio di una coppia di Palazzolo Acreide, che e' finito in quella cavita', profonda circa 15 metri, per la meta' coperta d'acqua; la copertura avrebbe ceduto sotto il suo peso, mentre forse saltava sopra si essa. Una operatrice di 54 anni avrebbe provato a salvarlo ma non e' riuscita nel suo intento, anzi e' rimasta incastrata nell'area intermedia del pozzo, tra la superficie e l'acqua. E' stata trasportata in ospedale perche' era in stato di shock. Da chiarire anche se Vincenzo sia morto per annegamento o per una lesione riportata durante la caduta. Il medico legale, incaricato dalla procura di Siracusa, di compiere l'autopsia potra' accertarlo. Palazzolo Acreide e' sgomenta; ieri sono stati sospesi i festeggiamenti di San Paolo Apostolo, patrono del Comune montano nel Siracusano, e il sindaco Salvatore Gallo ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali del bambino.
Avrà luogo probabilmente già domani l'autopsia sul corpo del bambino morto ieri dopo essere caduto in un pozzo artesiano profondo circa quindici metri, per metà colmo d'acqua, a Palazzo Acreide.
A disporla sarà la procuratrice di Siracusa, Sabrina Gambino, che coordina le indagini dei Carabinieri.
Con l'autopsia scatteranno, come atto dovuto, le iscrizioni nel registro degli indagati. Un faro è acceso sul proprietario del terreno e sugli operatori addetti alla sorveglianza dei bambini, e tra loro c'era anche la 54enne che quando è stato dato l'allarme è scesa dentro al pozzo per tentare di salvare il bimbo.
"Il bambino dopo essere caduto nel pozzo ha parlato con la madre e il padre, loro lo chiamavano e lui chiedeva aiuto".
E' la ricostruzione degli attimi dopo l'inizio della tragedia avvenuta a Palazzolo Acreide fatta da un testimone: Salvatore La Rosa, che vive in una casa accanto alla fattoria dove i ragazzi erano in gita.
Intervistato dalla Tgr Sicilia, l'uomo parla dell'impegno delle educatrici per tentare di salvare il piccolo di 10 anni: "La signora è scesa a mani nude la sotto, in attesa dei soccorsi" che sono arrivati dopo che "saranno passate due ore, si sarebbe potuto evitare".