Truffa dello specchietto a Reggio Emilia, denunciato un netino
Ancora una truffa dello specchietto nel reggiano, ovvero il modo truffaldino per spillare dai 100 ai 500 euro ad ingenui automobilisti. Il trucco è sempre lo stesso e viene architettato in una strada stretta o in un parcheggio: individuata l'auto e la vittima, il truffatore la rincorre fino a fermarla accusandola di avergli rotto lo specchietto o ammaccato l'auto forte del fatto di aver simulato, poco prima, un rumore con il lancio di un oggetto sulla fiancata dell'auto della vittima. Un caso analogo si è verificato a fine maggio a Scandiano con i carabinieri della locale tenenza che, a conclusione delle indagini, con l'accusa di tentata truffa hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, un giovane di 23 anni residente in provincia di Siracusa, a Noto. Un 86enne reggiano, alla guida della sua auto stava rincasando, sentiva un rumore provenire dal veicolo, continuando, tuttavia, la sua corsa. Poco dopo sentiva che un altro conducente che gli suonava con il clacson, richiamando la sua attenzione, per poi affiancarlo invitandolo a fermarsi. A questo punto lo sconosciuto gli faceva notare di essere stato urato e di aver ricevuto un danno per cui lo invitava a risarcire il danno chiedendo la somma di 300 euro. Fortunatamente l'anziano si fermava nei pressi della sua abitazione e grazie all'intervento del nipote il truffatore desisteva dai suoi intenti dileguandosi. Il nipote riusciva a prendere il numero parziale della targa dell'autovettura nonché riconoscerne il modello esatto, fornendo tali dati ai carabinieri della tenenza di Scandiano che formalizzata la denuncia avviavano le indagini. Grazie all'analisi delle immagini delle telecamere comunali i carabinieri risalivano alla targa dell'auto e all'intestatario del mezzo risultato essere anche l'esclusivo utilizzatore. A carico di quest'ultimo i carabinieri di Scandiano acquisivano elementi di presunta responsabilità.