Acate, gli studenti "riscoprono" la storia del Capitano Puglisi a cui è intitolata la scuola
Le tre classi quinte di scuola primaria del plesso “Capitano Biagio Puglisi’ (A,B e C) nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica hanno scoperto la passione per la storia locale e in particolare sulla costruzione dell’edificio di via Balilla e sulla vicenda umana del sottufficiale, Medaglia d’Argento della Prima Guerra Mondiale, a cui è intitolato.
Il frutto dell’interessante ricerca, coordinata dall’insegnante Giusy Vitaliti, è stato pubblicato in una brochure, distribuita durante la festa di fine anno. Gli alunni sono venuti a sapere che la loro scuola è funzionante dalla metà degli Anni Venti del secolo scorso, che ognuna delle dieci aule era intitolata a un caduto della Grande Guerra (oggi purtroppo non c’è più traccia delle iscrizioni) e l’unico riferimento al passato è leggibile all’ingresso di via Duca D’Aosta.
Particolarmente difficoltosa è stata l’indagine sulla biografia del capitano Puglisi, solo grazie alle notizie fornite dagli ultimi discendenti è stato possibile fissare dei tasselli sul suo profilo umano e sull’episodio che gli valse la Medaglia d’Argento.
Nato nell’allora Biscari nel 1888, Biagio Puglisi, dopo avere frequentato per qualche tempo il Seminario vescovile, a 27 si arruolò nell’esercito e combatté in Eritrea, subito apprezzato dai suoi superiori per le sue doti umani e militari.
Promosso capitano e ritornato in Italia, un anno dopo, cadde valorosamente sul Monte Cengio, in Trentino, durante un assalto alla baionetta. Colpito dai proiettili austriaci, prima di esalare l’ultimo respiro, pronunciò le parole “Viva L’Italia”.
Nulla si sa sul luogo della sepoltura, nonostante l’impegno dei familiari, che volentieri avrebbero traslato le sue spoglie ad Acate.