Libri, “La strage di Modica”: il saggio di Criscione su un mistero di 100 anni fa
Una strage che può anche essere definita “di Stato” e che rischia di essere dimenticata o sepolta nelle “cose minime” della provincia italiana, lontana dai palcoscenici mediatici. Eppure fu una strage. Con i morti. Come a Portella delle Ginestre e a Piazza Fontana.
Esterno giorno, Modica, 29 maggio 1921, periferia della città, contrada Passogatta, nove morti. Probabilmente molti di più.
E’ l’epilogo di una manifestazione socialista: scoppia un conflitto a fuoco tra dimostranti, forze dell’ordine e fascisti. Dalle sabbie mobili delle informazioni ufficiali, dei rapporti di polizia e anche dei processi, è difficile far emergere una verità. Persino sul numero delle vittime.
A cercare di fare luce su una storia di misteri e silenzi è, a cento anni da quegli avvenimenti, il ricercatore e storico modicano Giovanni Criscione che ha pubblicato “La strage di Modica, un caso irrisolto di cento anni fa”, edizioni Sicilia Punto L.
Un lavoro di grande qualità documentale. L’eccidio di Passogatta viene, infatti, analizzato e quasi sezionato, per essere collocato all’apice della violenza fascista nel contesto storico dell’allora Circondario di Modica nel brusco passaggio dal biennio rosso (1919-1920) al biennio nero (1021-1922).
La verità sulla strage di Modica resta imprigionata nei depistaggi che garantirono l’impunità ai responsabili. E autorità e forza pubblica non furono estranee al massacro.
Il libro di Criscione ha il merito di condurre per mano il lettore verso la ricostruzione plausibile degli avvenimenti che portarono alla strage e che seguirono l’eccidio, anche se soltanto dopo molti anni la società civile ha metabolizzato ed elaborato il significato e la gravità di quegli avvenimenti.
Centinaia i documenti consultati dall’autore nella sua ricerca, e decine i personaggi che sono emersi dall’oblio e che, pur non avendo una connessione diretta con l’eccidio, hanno completato il contesto sociale e politico che precedette la strage.
“La vicenda – afferma Giovanni Criscione - è un esempio da manuale di finzione democratica, nel quale si evidenzia il divario tra l’apparenza di una democrazia e la sua sostanza effettiva, tra elezioni manipolate, limitazioni ai diritti politici, controllo della stampa, dipendenza della magistratura dalla politica”.
Sui fatti di Passogatta non esistono valide testimonianze orali. Solo nel 1986 il giornalista Giuseppe Calabrese, sul Corriere di Modica, intervistò due ottantenni che avevano preso parte alla manifestazione, ma quella testimonianza non svelò particolari interessanti.
Successivamente, l’attore Enzo Ruta, scomparso nel 2021, realizzò un monologo di narrazione dal titolo “ 29 maggio 1921, Iu, Turiddu Ciaramunti c’era”.
Nel luogo della strage è stata collocata la statua di bronzo “I martiri di Passogatta” realizzata dallo scultore modicano Giovanni Blandino (1938-2020) e inaugurata nel 1989 dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco socialista, Ignazio Agosta.
Il libro di Criscione è stato presentato l’8 maggio scorso, in anteprima, alla libreria Zazie di corso Umberto, a Modica.
“Il mio auspicio – ha detto Giovanni Criscione – è che la lettura di questo saggio possa riaccendere l’interesse attorno alla vicenda, stimolando nuove ricerche e portando alla luce documenti inediti, al fine di contribuire a ristabilire una verità storica su quei tragici fatti”.
(Foto Antonio Giurdanella)