Fascismo, Benito Mussolini resta cittadino onorario di Ustica
La maggioranza di centrodestra al Comune di Ustica respinge la proposta di delibera dell'opposizione con la quale si voleva revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini concessa durante il regime fascista. La proposta di revoca riguardava anche quattro gerarchif ascisti: Roberto Farinacci, Pietro Lanza di Scalea, Alfredo Cucco e Cesare Mori. Ma la maggioranza, composta da sette consiglieri, ha posto una pregiudiziale che ha impedito la discussione del punto dell'ordine del giorno, perché nello statuto comunale non è prevista la possibilità di revoca. "La cittadinanza onoraria è un titolo concesso per testimoniare la vicinanza e la riconoscenza di una comunità a un individuo, per le sue positive azioni e per i valori civili -scrivono i consiglieri di opposizione - un dittatore che ha soppresso ogni libertà democratiche, che ha condotto l'Italia in un'avventura coloniale fatta di crimini di guerra e deportazione e che ha promulgato nel 1938 le leggi razziali, non merita questa cittadinanza. Numerosi Comuni italiani hanno deciso di revocare la cittadinanza a Mussolini. Intendevamo anche noi aderire all'iniziativa promossa dall'Anpi". La stessa maggioranza un mese fa si era espressa contro l'intitolazione della scuola dell'infanzia ad Antonio Gramsci che era stato confinato dal fascismo nell'isola siciliana. L'Ufficio scolastico aveva comunque concesso l'intitolazione con un decreto. A proporre la revoca erano stati i tre consiglieri del gruppo "Tutti insieme per Ustica": Diego Altezza, Martina Natale e Maria Ailara.