Ragusa. Processo Mediterranea Salving: intercettazioni non autorizzate?
I temi evidenziati dopo la prima udienza davanti al GUP del processo a carico di quattro imputati dell’equipaggio della Mediterranea Saving Humans, accusati dal PM presso il tribunale di Ragusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver recuperato 27 migranti dalla Porta Container Maersk, sono stati oggetto di dibattitto mercoledì pomeriggio nella sede della CGIL di Ragusa.
Dibattito alla quale hanno preso parte i rappresentanti di Libera, ANPI, Chiesa Valdese, Arcigay, Sinistra Italiana.
“Dobbiamo porre la legge del mare e della solidarietà umana al centro di tutto, ha dichiarato Luca Casarini (nella foto) uno degli imputati. Tutti quelli che credono in questo principio devono unirsi e fare rete perché tutti insieme sogniamo un mediterraneo diverso e un mondo nuovo. Comprendo che tutto ciò fa paura a qualcuno. Il processo che si vuole intentare ha confermato di essere politico nel momento in cui si è costituito parte civile il Ministero degli Interni. L’udienza di oggi ha cercato di mettere alcune cose in chiaro. Da quel processo di spionaggio, una sorta di Grande Fratello che è stato originato abbiamo fatto notare che non c’è la deposizione delle registrazioni delle intercettazioni telefoniche, né gli atti di interrogatorio. Peraltro sono state effettuate intercettazioni a parlamentari e indagini su 22 parlamentari non autorizzate e spiando le discussioni tra noi e gli avvocati difensori così da conoscere la strategia difensiva".
La CGIL di Ragusa sarà a fianco di Mediterranea Saving Humans, vicinanza rinnovata per un nuovo appuntamento il 13 marzo prossimo con un concentramento in Piazza San Giovanni prima della seconda udienza davanti al GUP.