Palermo, Morosini: "Senza giudici il rischio è di favorire Cosa Nostra"
"Affrontiamo ogni giorno molte emergenze giudiziarie. Una pianta organica inadeguata in un tribunale come Palermo rischia alla lunga di tradursi in un involontario favore a Cosa nostra". Lo spiega Piergiorgio Morosini, presidente del tribunale di Palermo, in un'intervista a Repubblica. "Se anche nel civile le risposte dei giudici non arrivano in tempi ragionevoli, i cittadini potrebbero vedersi costretti a rivolgersi a circuiti alternativi. Non di rado fuori dalla legalità", aggiunge. Tra le emergenze che i giudici affrontano ogni giorno Morosini segnala ad esempio "l'incredibile aumento dei processi per i reati del Codice rosso, e poi tutti i risvolti della mobilitazione mafiosa di fronte a nuove opportunità predatorie collegate all'indebita acquisizione di somme stanziate dallo Stato per il soccorso alle aziende in crisi dopo le misure antiCovid del biennio 2020-2021". Il governo sta abolendo l'abuso d'ufficio e cambiando la prescrizione. "Ogni attore del circuito giudiziario considera questo dibattito molto distante dai problemi reali di ogni giorno - conclude -. E cito la digitalizzazione del processo penale che stenta a decollare, le scelte di priorità dei processi da trattare, ma soprattutto l'interpretazione di norme del 2023, come la riforma Cartabia, che hanno cambiato profondamente il processo penale".