Abusi sessuali, preside arrestato a Grammichele: il dirigente nega le accuse
I carabinieri di Caltagirone, nel catanese, hanno posto agli arresti domiciliari un 61enne di Grammichele, accusato di violenza sessuale e tentata violenza sessuale. A far scattare le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltagirone la querela sporta da una 15enne, studentessa di un istituto scolastico del Comune di Grammichele, in provinciadi Catania, nei confronti del proprio dirigente scolastico, dal quale avrebbe patito, in più di una occasione, atti di natura sessuale. Le attività investigative dei Carabinieri avrebbero poi ricostruito un quadro più ampio di avances subite anche da altre studentesse minorenni. In totale, infatti, sarebbero 7 le giovani donne vittime, nel corso dell'anno scolastico, delle molestie del preside. Dal racconto delle ragazze, sarebbe infine emerso il modus operandi dell'arrestato. Quest'ultimo avrebbe più volte convocato le alunne nel proprio ufficio di presidenza con la scusa di discuterne il rendimento scolastico, dicendo loro, una volta soli, che le avrebbe ''sculacciate'' o ''prese a morsi'' se non avessero studiato. In quelle occasioni, avrebbe inoltre cercato approcci fisici con abbracci, pacche sul fondoschiena, toccamenti di zone erogene come i fianchi e carezze sui ventri nudi. In due circostanze l'uomo si sarebbe addirittura spinto nello strusciare, durante un abbraccio, la mano della minore contro le sue parti intime, nonché avrebbe posato le sue dite sulle labbra della studentessa, dopo averle lui stesso baciate.
"Capisco che il mio modo, molto confidenziale che ho da 40 anni a scuola, si possa essere prestato a interpretazioni diverse da quello che ero il mio intento: stare accanto ai ragazzi". Sarebbe questa la sintesi delle dichiarazioni spontanee fatte al gip dal dirigente scolastico del Catanese posto agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Caltagirone, per violenza e tentata violenza sessuale nei confronti di sette sue studentesse minorenni. Le indagini dei carabinieri sono state avviate dopo le denunce di una15enne che frequenta l'istituto il cui preside non è nominato dall'Ufficio scolastico regionale. L'indagato è assistito dall'avvocata Pia Giardinelli. La penalista non ha voluto rilasciare dichiarazione sull'inchiesta limitandosi ad "auspicare che su questa vicenda cali presto l'assoluto silenzio mediatico per potere studiare il caso con l'attenzione che merita e fare le necessarie scelte processuali".