Catania, mai notificato il rigetto di asilo: "Negati i diritti della Difesa"
"Siamo davanti a una palese violazione del diritto di difesa. Io apprendo dai giornali che ai miei clienti è stata rigettata la richiesta di asilo. Nessuno mi notifica i provvedimenti che io ho il diritto di appellare entro 14 giorni nonostante i miei assistiti abbiano eletto domicilio preso il mio studio. Lunedì presenterò ricorso d'urgenza al tribunale di Catania per chiedere che le decisioni della commissione sulle istanze di protezione internazionale fatte dai miei assistiti mi vengano comunicate". Lo dice l'avvocata Emanuela Rosa Lo Faro (nella foto) che ha difeso sette dei 19 tunisini richiedenti asilo trattenuti dal questore di Ragusa inforza del cosiddetto decreto Cutro e liberati dopo la decisione dei giudici catanesi di non convalidare i fermi. La legale spiega che spesso i migranti restano nei cpr nonostante la non convalida dei trattenimenti, in attesa che la commissione apposita decida sulla richiesta di asilo. "Vengono convinti a non lasciare i centri perchè devono essere sentiti in Commissione - dice - Poi la commissione rigetta l'istanza e a breve giro viene loro notificata l'espulsione e un nuovo trattenimento. Di fatto così restano sempre detenuti". I primi quattro tunisini liberati dai giudici catanesi si trovano ora in altre città italiane. "La questura ha notificato loro il diniego dell'asilo al cpr di Pozzallo ma loro non c'erano più. Per cui - osserva - la questura chiede a me di invitarli a presentarsi all'ufficio immigrazione per notificare loro il provvedimento e contestualmente espulsione e nuovo trattenimento".