Ragusa, omaggio al Patrono della Polizia e "Family day"
Oggi alle 11.00, nella sala “Filippo Raciti” della Questura di Ragusa, il questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore, ha reso omaggio a San Michele Arcangelo, Patrono della Polizia di Stato, organizzando, con l’autorizzazione del Vescovo di Ragusa, la celebrazione di una Santa Messa, presieduta da Monsignor Giuseppe La Placa e concelebrata dal Cappellano della Polizia di Stato, don Giuseppe Ramondazzo.
La cerimonia religiosa si è svolta alla presenza del Prefetto, del Presidente del Tribunale, del Procuratore della Repubblica, del Sindaco, del Comandante Provinciale dei Carabinieri, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, del Comandante Provinciale Vigili del Fuoco, del Comandante della Capitaneria di Porto di Pozzallo, del Direttore Ripartimentale Foreste, del Comandante della Polizia Municipale, dei rappresentanti delle Organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, dei Questori, Dirigenti, Funzionari e personale di ogni ruolo in quiescenza, oltre ad una nutrita rappresentanza della sezione di Ragusa dell’Associazione nazionale Polizia di Stato.
La scelta del Questore di voler celebrare la ricorrenza del Santo Patrono in Questura ha voluto dare un segno tangibile di “vicinanza” nei confronti dei dipendenti, svolta nell’ambiente in cui quotidianamente essi operano.
Al termine della funzione religiosa, il Questore, oltre a ringraziare le Autorità intervenute, ha voluto esprimere parole di riconoscenza nei confronti degli operatori della Polizia di Stato che svolgono il proprio lavoro con impegno e passione, all’insegna dei valori di legalità, giustizia ed umana fraternità di cui San Michele Arcangelo rappresenta l’emblema dell’affermazione del bene.
Nel pomeriggio, le porte della Questura si sono aperte per accogliere i familiari dei poliziotti in occasione del “Family Day”, l’iniziativa del Dipartimento della Pubblica Sicurezza nata con lo scopo di favorire un momento di incontro tra il personale della Polizia di Stato ed i familiari negli spazi e ambienti ove quotidianamente lavorano.
Su invito del questore, all’evento ha partecipato una rappresentanza di alunni di scuola primaria della provincia e nell’occasione è stata presente una classe quarta dell’Istituto Comprensivo “Filippo Traina” di Vittoria e una dello stesso anno del Circolo Didattico “Palazzello” di Ragusa.
I figli dei poliziotti e gli alunni presenti hanno potuto assistere alle dimostrazioni delle attività operative di unità cinofile antidroga ed antiesplosivo che per l’occasione, il Questore, già Direttore dei Reparti Speciali della Polizia di Stato, ha richiesto ed ottenuto dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, potendo così salutare i suoi precedenti collaboratori.
Le unità specializzate hanno esibito “dimostrazioni operative” simulando la ricerca ed il ritrovamento di sostanza stupefacente e di materiale esplosivo grazie al fiuto dei cani addestrati dai loro conduttori, con cui operano in un perfetto, sinergico binomio.
E’ stato Pablo, un pastore “Malinois” con fiuto infallibile per la ricerca di sostanze stupefacenti e Ultimo, un “Labrador” addestrato per la ricerca di esplosivi, che con i loro conduttori ed il team di artificieri antisabotaggio hanno dato dimostrazioni delle capacità di questi indispensabili “collaboratori”, che con tecniche completamente diverse, riescono a scovare droga ed esplosivi celate nei posti più impensabili.
A suscitare interesse è stato anche il team di artificieri antisabotaggio con le sofisticate attrezzature in dotazione per il disinnesco di ordigni ed in particolare del robot manovrato a distanza di sicurezza, che ha incantato i bambini, muovendosi nel cortile interno della Questura ed afferrando oggetti con le speciali pinze di cui è dotato.
Sono stati presenti anche i “centauri” della Polizia Stradale di Ragusa con le loro motociclette, indispensabili nei servizi di scorta e sicurezza ai “carichi eccezionali” e gli operatori del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica che hanno ricostruito una “scena del crimine” ricercando insieme ai bambini impronte digitali latenti.
Un’altra grande attrattiva per il pubblico è stata la presenza di una pattuglia a cavallo della Polizia di Stato. A stupire piccoli e meno piccoli, sono stati Dolomit, un giovane “Maremmano” di 13 anni e Zeno un “Tedesco” di 11 anni, di alto livello di addestramento ed utilizzati per l’attività di controllo del territorio nelle zone non raggiungibili con altri mezzi o dove è vietato il transito di veicoli, mostrando, nel contempo, la loro docilità nei confronti delle persone tra cui sono abituati a muoversi.