Incendi a Cefalù, due morti: una donna per salvare i suoi cavalli e un uomo per un malore
"Il peggio è passato. Anche i turisti evacuati ieri in via precauzionale dall'hotel Costa Verde e temporaneamente ospitati nel Palazzetto dello sport sono stati fatti rientrati in nottata nella struttura. Alle 6 di stamani restava un focolaio, circoscritto dai vigili del fuoco, in via dell'artigianato dove un capannone è andato in fiamme". A dirlo all'Adnkronos è il sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello, all'indomani del vasto rogo che ha messo in ginocchio l'area intorno alla città e che ha fatto registrare anche due vittime, una donna di 42 anni che insieme al padre era andata a liberare i cavalli dentro una stalla nella zona di Mazzaforno, e un uomo, deceduto a Trappeto, durante l'evacuazione di alcuni edifici. "Già in passato il nostro territorio è stato devastato dalle fiamme - sottolinea il primo cittadino - quello di ieri è stato il secondo incendio nell'arco di appena tre mesi, ma per vastità e intensità è stato spaventoso. Oggi piangiamo anche una vittima. E' inaccettabile". Le fiamme hanno divorato ettari di vegetazione, minacciato e danneggiato abitazioni. "Ancora una volta la città è stata messa in ginocchio, i danni sono ingenti - spiega -, tanta terra è stata percorsa dal fuoco, molti alberi sono andati in fumo così come tante case sono state distrutte". Ieri le dure parole del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante. "Ormai il fenomeno degli incendi è diventato insopportabile - ha detto -. Occorre organizzare una protesta generale davanti all'inerzia colpevole dei vari governi regionali. Mi dispiace tanto. Tra incendi e calo demografico avanza la desertificazione della Sicilia". "Le sue parole sono condivisibili - dice Tumminello -. Quello che constatiamo è che ci sono criminali che in maniera scientifica approfittano di giornate con alte temperature e vento forte per dare fuoco a mezza Sicilia. Questo non è più accettabile".