Piantedosi sull'esodo dei migranti:pressione epocale legata a crisi Tunisia
- Il gran numero di sbarchi di migranti in questo mesi "e' il frutto di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia. Prova ne sia che, se le statistiche fossero limitate agli altri Paesi tradizionalmente di partenza (Algeria, Libia, Turchia e via dicendo), i dati degli arrivi nel nostro Paese sarebbero addirittura in calo". Lo afferma in un intervista al Messaggero il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, che definisce la Tunisia "un'anomalia", spiegando che molti pescherecci "fanno un altro mestiere. Abbiamo scoperto l'attivita' di accompagnamento, da parte degli equipaggi dei pescherecci, di nugoli di barchini che al largo vengono depredati dei motori, in vista del salvataggio dei migranti ad opera della nostra Guardia Costiera". Da qualche giorno, in raccordo con la procura di Agrigento, e' stato disposto "un servizio avanzato di polizia in alto mare a cui concorrono Polizia, Guardia di finanza e Marina. Queste operazioni di contrasto a dei veri e propri atti di pirateria hanno gia' portato all'arresto di diverse persone. I pirati riciclano i motori e le barche. Se noi interrompiamo il ciclo dell'approvvigionamento dei trafficanti, ci possiamo aspettare una riduzione degli sbarchi. Il reato di pirateria contestato dalla procura di Agrigento e' di particolare gravita' e prevede da 10 a 20 anni di carcere. Confidiamo che questa severita' e la nostra assoluta determinazione a praticarla possano essere un deterrente fondamentale". "Quel che sta accadendo e' la riprova che non abbiamo mai avuto pregiudizi. L'applicazione del decreto di febbraio sul codice di comportamento delle Ong ha voluto solo affermare che, in uno scenario cosi' complesso, non ci fossero soggetti privati che si muovessero autonomamente, sottraendosi al doveroso coordinamento delle autorita' nazionali stabilito dall'ordinamento internazionale". Lo afferma in una intervista al Messaggero il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, riguardo ai nunmerosi salvataggi di migranti compiuti con la collaborazione delle Ong. "Adesso anche le Ong agiscono sotto le direttive della Guardia costiera italiana. Se guardiamo comunque ai numeri dei salvataggi in mare - prosegue - non c'e' nessuna opera particolare di supplenza da parte delle Ong. Il soccorso in mare e' assicurato dallo Stato: su 72.046 salvataggi in zona Sar, quasi tutti sono stati fatti dallo Stato mentre le Ong ne hanno effettuati 4.113".