Promozione del Siracusa, squarcio d'azzurro sulla Città: non sia la vittoria di Pirro
Un solco di azzurro squarcia la città di Archimede. Il cielo e il mare oggi, diciotto giugno, si tingono di biancazzurro. Il Siracusa Calcio, dopo sei anni di fatiche e sofferenze, colma un vuoto che la Città sentiva il bisogno di riempire. Seimila cinquecento spettatori hanno riempito un Nicola De Simone che, oltre le diverse centinaia di "aficionados" che hanno seguito i Leoni nel vortice dei "superdilettanti", è ritornato a ruggire. Il club azzurro, all'esito della finale dei play off di Eccellenza vince 3-1 contro l'Enna. I gialloverdi hanno dimostrato di essere un buon complesso. Il traguardo di oggi, tuttavia, sembra dare l'impressione di uno scenario già noto ai tifosi: promozione in C, anno 2016, ma poi debacle; promozione in C 2008/09 ma il dopo Salvoldi ha segnato il fallimento sportivo della società. Senza troppa retorica ed ostentato entusiasmo - giustificati per i giorni a seguire - i tifosi devono chiedersi: questa promozione è un'immagine già vista? E' uno di quei cicli temporali che caratterizza i corsi e i ricorso storici? Sia chiaro: nessuna nota polemica, solo curiosità di un tifoso. Le immagini viste oggi, - rare da ammirare in Eccellenza - i nuovi giovani supporter, così come i più anziani, meritano una squadra che ambisca a palcoscenici più competitivi. Ambizione che si misura non con le chiacchiere, ma con fatti e progetti concreti. Si spera solo che oggi non sia l'ennesima vittoria di Pirro, che ha contraddistinto il Siracusa Calcio negli ultimi trent'anni; ci si augura che l'acribia argomentativa utilizzata da Nietzsche per supportare la tesi dell'eterno ritorno dell'uguale si trasformi in mera superficialità. Per i tifosi. Per Siracusa.
Ga.Ma.
(LE FOTO SONO DI VALENTINO CILMI)