Modica, Beni culturali. Che fine ha fatto il progetto di riqualificazione di Cava Ispica?
Che fine ha fatto il progetto di riqualificazione del Parco archeologico di Cava Ispica per il quale, il 10 aprile del 2021 è stato sottoscritto il relativo contratto da parte dell’Assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità Siciliana? L’importo del progetto – due milioni e 906mila euro – prevedeva la valorizzazione dell’intera area del Parco che ricade nel territorio di Modica. E’ opportuno ripercorrere qualche tappa della vicenda.
Il 10 aprile del 2021, dunque, la Soprintendenza dei Beni culturali di Ragusa ha sottoscritto il contratto di appalto integrato che assegna all’ATI, formata dalla ConsCoop. di Forlì, dal C.A.E.C. Consorzio Artigiano Edile di Comiso e dalla Operes S.r.l. di Santa Venerina, l’incarico di redigere, entro trenta giorni dalla stipula del contratto, il progetto esecutivo per la realizzazione delle opere. I lavori saranno realizzati entro sei mesi dal momento in cui verranno consegnati. La solennità del momento veniva sancita dalle dichiarazioni dell’allora assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà.
“Con la firma del contratto di appalto – dichiarava Samonà – si avvia una nuova stagione per l’area archeologica di Cava Ispica che, grazie alle opere programmate, sarà completamente riqualificata e valorizzata all’interno di un circuito culturale più ampio che interessa l’intera offerta culturale nel Ragusano. Questo, nell’intento di coinvolgere un pubblico di fruitori quanto più ampio, interessato sia al valore archeologico dell’area che alle caratteristiche di enorme pregio paesaggistico. L’area, grazie alle opere progettate verrà allineata agli standard internazionali e alle esigenze di un’utenza eterogenea, con particolare attenzione alle disabilità. Si tratta di un intervento molto importante, auspicato dal Governo regionale, che contribuirà a rafforzare il processo di rivitalizzazione economica e storico-culturale di un sito molto suggestivo”.
“I lavori – informavano i tecnici - riguarderanno in particolare l’abbattimento delle barriere architettoniche, la realizzazione della biglietteria con la valorizzazione dell’ex mulino e dell’area d’ingresso, dove sarà installato un elevatore che porterà fino al viale principale, rendendo più agevole l’accesso. Importanti interventi sono previsti, inoltre, nella necropoli della Larderia e nell’area esterna del Gymnasium, che potrà essere adibita a luogo per iniziative culturali che avranno quale sfondo la suggestiva rupe della Spezieria. Inoltre, saranno realizzati nuovi servizi igienici e un deposito, implementati i servizi di illuminazione e videosorveglianza, sistemata l’area del belvedere, riqualificati i camminamenti, allestito uno spazio museale nell’Antiquarium presso la chiesa rupestre di Santa Maria, creata un’area eventi polifunzionale. L’area archeologica di Cava d’Ispica sarà, infine, dotata di un innovativo sistema di realtà aumentata che permetterà al fruitore di ricevere informazioni relative ai luoghi di proprio interesse, attraverso una rappresentazione panoramica su mappa satellitare, grazie alla quale – attraverso geolocalizzazione – potrà visualizzare la propria posizione all’interno dell’area archeologica”. Questi erano, dunque, i programmi nell’aprile del 2021, con un finanziamento di quasi tre milioni di euro, dimezzato, tuttavia - per problemi legati all’aumento dei costi dei materiali - rispetto a quello che era disponibile (circa 6 milioni, appunto) quando l’assessorato era retto dal compianto Sebastiano Tusa.
Bisogna arrivare al 1° agosto del 2022 per sentire parlare ancora del progetto di riqualificazione del Parco archeologico di Cava Ispica. L’occasione è data dalla riapertura del Museo di Kamarina quando si svolge un briefing “volante” tra il soprintendente di Ragusa, Antonino De Marco, il direttore generale dei Beni culturali, Calogero Franco Fazio, e un rappresentante dell’Associazione temporanea d’impresa che ha avuto assegnati i lavori. Il vertice, a detta del soprintendente De Marco, servì a chiarire alcuni aspetti dell’iter tecnico per accelerare la presentazione del progetto esecutivo e iniziare, quindi, i lavori. Da quel momento, però, nulla è accaduto. Dalla Soprintendenza solo silenzio.