I danni per il maltempo ad Acate, la rabbia dei proprietari agricoli
Il tiepido sole che da tre giorni illumina lo sfacelo lasciato nelle contrade acatesi dall’esondazione del fiume Dirillo e dal suo affluente Ficuzza descrive impietosamente i gravissimi danni causati alle colture protette e in campo aperto dagli allagamenti. Se n’è reso conto domenica l’assessore regionale all’Agricoltura Sammartino, che accompagnato dal dirigente Cartabellotta, assieme al senatore Sallemi e alla deputazione iblea all’’Ars, si è portato con il sindaco Di Natale e i primi cittadini di Vittoria e Niscemi nei luoghi del disastro. Il rappresentante del Governo regionale prima in piazza Libertà si era trovato al cospetto dei proprietari agricoli giustamente inferociti per le produzioni rovinate dall’evento, uomini che hanno chiesto ristori veloci (sicuramente insufficienti), ma anche e soprattutto un piano serio ed efficace per la pulizia dei letti dei fiumi.
Tanti in questi giorni gli sfoghi apparsi sui social, dove la disperazione è palpabile : “Sono 10 anni che segnaliamo i rischi. In un Paese urbanizzato e a norma neanche ci vorrebbero le segnalazioni dei cittadini, perché il lavoro di tutti gli Enti interessati è controllare e sistemare le cose; paghiamo le tasse per non avere nessun risultato o riscontro, bensì soltanto disagi e tragedie e come sempre gli unici a pagarne le conseguenze sono i cittadini, i lavoratori e i contribuenti. Questa situazione si poteva tranquillamente evitare, bastava semplicemente svolgere il vostro lavoro! Per fortuna questa volta non avete sulle spalle dei morti (non ancora), ma avete sulle spalle la colpa della distruzione di centinaia di aziende e famiglie che non sanno cosa fare e, si sa, la disperazione potrebbe portare a pensieri “negativi”. Ci auguriamo che almeno questa volta l’aiuto sia immediato per salvarci dalla rovina”.