Schifani sorvola i luoghi del Ciclone: verifica dei danni a Ragusa, Siracusa e Catania
Il governatore della Sicilia non ha perso tempo. A 48 ore dal Ciclone che ha investito la Sicilia orientale, ha voluto guardare con i propri occhi i danni provocati dall'alluvione nelle province di Ragusa, Siracusa e Catania.
Questa mattina Renato Schifani, insieme al dirigente generale dellaProtezione civile, Salvo Cocina, ha sorvolato a bordo di un elicottero, le aree del Ragusano colpite dal ciclone mediterraneo. Il governatore siciliano sta visitando i luoghi della Sicilia orientale per constatare personalmente l'entità dei danni prodotti dall'ondata di maltempo e partecipare ad alcuni incontri istituzionali.
Il primo vertice si è svolto in Municipio a Comiso. Qui SchifanI ha incontrato le autorità civili e ha ascoltato le richieste dei sindaci del Ragusano. In questo territorio, particolarmente ingenti sono stati i danni prodotti dal ciclone nella zona di Acate e del fiume Ippari.
Dopo Comiso Schifani ha fatto tappa a Siracusa. Ad accoglierlo in piazza Archimede, il Commissario dell'ex Provincia, il prefetto ed il deputato di Forza Italia all'Ars, Riccado Gennuso. Il presidente della Regione ha fatto una quarantina di metri a piedi per raggiungere il Palazzo della Provincia. " Non ho nulla da dire - ha detto Schifani - appena sceso dall'auto. Sono qui a Siracusa per ascoltare". Il governatore ha incontrato le istituzioni del Siracusano, per conoscere dalle loro voci il disastro provocato da 48 ore di maltempo. "La presenza del governatore di domenica in Sicilia orientale è la testimonianza che Schifani tienne alla sicurezza ed alla salvaguardia dell'intero territorio - ha detto Riccardo Gennuso - Adesso bisogna agire con tempestvità nelle aree danneggiate di Avola, Noto, Rosolini, Pachino e Portopalo, ma anche nel capoluogo. Imprese e aziende agricolte hanno subito una vera mazzata e occorre correre ai ripari. C'è da avere la massima fiducia in questo governo".
"Interverremo innanzitutto - ha detto Schifani - con i fondi della Protezione civile, in settimana dichiareremo lo stato di crisi. A tal proposito, ho chiesto ai sindaci di far pervenire al piu' presto delle relazioni che rispecchino i danni arrecati da questa ultima ondata di maltempo, in modo da legittimare la dichiarazione dello stato di crisi. Fatto questo, ci muoveremo con la Protezione civile nazionale per la dichiarazione di calamita' naturale e lavoreremo per attingere, in tempi brevissimi, anche ai fondi europei". Schifani, che in mattinata ha sorvolato con l'elicottero le zone colpite dal maltempo, tra cui il Ragusano ed il Siracusano, ha anche spiegato che e' tempo di programmazione dei territori, ormai vittime dei cambiamenti climatici. "Ormai dobbiamo avvinarci - ha spiegato - alla soluzione di questi problemi non piu' in chiave tattica ma strategica. Non possiamo rincorrere le emergenze perche', con i cambiamenti climatici, stanno diventando la normalita'".
"Ci sono le famose bombe d'acqua, di cui diversi anni fa sentivamo solo parlare - ha proseguito Schifani - mentre adesso sono una realta' e dobbiamo abituarci, per non parlare dei problemi estivi che portano siccita'. C'e' un disequilibrio rispetto al passato, per cui viene messa a dura prova la tenuta del nostro sistema idrico, fognario abitativo, agricolo". Il presidente della Regione ha anche detto che "non c'e' ancora una stima dei danni. Attendiamo - ha dichiarato - quanto ci verra' consegnato dai sindaci: credo che il tempo sara' estremamente breve, dobbiamo dare ai sindaci il tempo di inviare entro dopodomani le relazioni sintetiche sullo stato dei luoghi e sui costi, che, naturalmente, valuteremo anche noi, come Protezione civile e Governo regionale". Il presidente della Regione ha specificato di non voler fare una classifica dei territori che hanno subito i danni "Non voglio fare una comparazione tra i danni subiti - ha sottolineato - da ciascun territorio: ho sorvolato, con l'elicottero, le zone devastate dal maltempo, tra cui Comiso, in particolare ho visto l'allagamento che ha colpito le serre agricole, mettendo in ginocchio una produzione di eccellenza, stesso discorso nel territorio di Siracusa. Vi sono danni all'agricoltura e nei centri urbani". In merito a quanto accaduto al cimitero di Mineo, per Schifani "si e' trattata di una immagine forte". Inoltre, "ce ne stiamo occupando, come sta gia' facendo il sindaco. Condivido la preoccupazione del sindaco perche' e' un fatto senza precedente, per cui occorrera' intervenire. Bisognera' anche reperire i loculi che sono stati dismessi e credo che servira' reperire risorse grazie al contributo dei vigili del fuoco" ha concluso il presidente della Regione
Il dirigente regionale della Protezione civile, Salvo Cocina ha descritto la situazione nel Ragusano: "I corsi d'acqua, Ippari Dirillo e Ficuzza si sono ripresi il loro corso, il fenomeno e' stato contenuto come da previsioni ma ha fatto notevoli danni soprattutto all'agricoltura. Si tratta ora di sistemare i corsi d'acqua, si riprendono cio' che l'uomo ha loro sottratto. Ho visto parecchie coltivazioni fatte sui greti dei fiumi, e anche qualche casa". Il dirigente della Protezione civile aggiunge che "bisogna avviare una bonifica diversa. I danni sono stati diversi tra zona bassa, Acate, Vittoria Scicli, Ispica e zona alta della provincia. Nella parte alta, il vento unito alla pioggia ha provocato smottamenti, crolli di muretti, frane e ha dissestato la viabilita'. Ci siamo attivati in modo coordinato tra Stato, Regione, prefetti e comuni e siamo riusciti a tutelare le persone, senza feriti. L'allerta ha funzionato, poteva succedere di peggio".