Flai Cgil: stabilizzazione ed integrazione oraria per i lavoratoti Asu
"Dopo 2 anni e più di stallo gli asu sono in attesa che la Regione Sicilia vari le norme che possano consentire agli enti pubblici che li utilizzano di poter avviare le procedure per la loro assunzione. Una norma la cui gestazione è diventata veramente lunga e che rischia di perpetuare il solito giochetto di tirarla per lunghe, senza approdare ad un assetto normativo adeguato per chiudere definitivamente l'ignominoso capitolo ventennale di precariato per tante persone". Lo afferma Salvatore Terranova, segretario provinciale Flai- Cgil di Ragusa.
"È ormai necessario e non piu procrastinabile - afferma - dotare, entro pochi mesi, la Regione di una normativa in grado di aggredire efficacemente il problema del precariato asu, così da porre gli enti pubblici nelle condizioni di intraprendere la strada della stabilizzazione dei loro lavoratori asu.
In merito a ciò sono stati già assunti impegni sia dal Presidente Schifani che da singoli parlamentari, asserendo che stanno lavorando assiduamente per giungere, una volta per tutte, ad un quadro normativo di riferimento, che possa non incappare più nell'impugnativa degli organi di controllo e, al contempo, delineare un piano semplice ed immediatamente applicabile dagli enti utilizzatori. Fin qui, però, ancora ci stiamo confrontando con le buone intenzioni. Intanto, in attesa che il governo regionale e il parlamento regionale trovino una definizione positiva della normativa, pensiamo che a questi lavoratori, ormai ben inseriti nelle attività e nelle funzioni che erogano gli enti pubblici, vada attribuita per il 2023 la integrazione oraria fino a 36 ore settimanale, così come è avvenuto nel trimestre settembre-dicembre 2022. I benefici che hanno ricevuto gli enti dalla possibilità di poter impiegare a tempo pieno questi asu è sotto gli occhi di tutti. Le risorse per fare e attribuire la integrazione oraria pensiamo ci siano - conclude Terranova - per cui rivolgiamo al Governo regionale l'invito ad attivarsi affinché, con le stesse modalità adottate per il quadrimestre settembre-dicembre 2022, tutto il personale asu possa lavorare a tempo pieno negli enti per l'intero 2023, senza riservare questa prerogativa soltanto agli asu degli uffici regionali culturali e turistici".