Morti e funerali nelle mani della mafia a Siracusa: Sortino era "off limits"
Morti e funerali sotto il controllo della mafia. Anche a Siracusa e provincia è storicamente provato dalle inchieste giudiziarie, che parte dei proventi dei funerali finisce alle famiglie dei detenuti. Ognuno ha il proprio territorio e nessuno si piò improvvisarsi impresario di pompe funebri. Adesso le cinque persone arrestate venerdì all'alba dai carabinieri del reparto operativo di Siracusa e della Compagnia di Siracusa, dovranno spiegarlo ai magistrati delle minacce e ritorsioni nei confronti di un imprenditore di Siracusa che aveva aperto un'agenzia in viale Mario Giardino a Sortino. E non si tratta dell'ultimo arrivato nel settore, avendo un'impresa storica e conosciuta a Siracusa, ereditata dal padre. I cinque presunti mafiosi gli contestavano di non avere chiesto il 'permesso' a cosa nostra. Ed è stato un inferno per la vittima: minacce verbali, 2 copi di fucile a canne mozze contro la porta dell'attività e forse preparavano pure un attentato dinamitardo.
L'ordine di 'regolare i conti' sarebbe partito dal carcere da parte di Innocenzio Pandolfo, 54 anni, di Sortino, legato al clan Nardo di Lentini. Secondo l'accusa avrebbe dato ordini a Massimiliano Sinatra, 47 anni, di Siracusa di mettere a posto l'intera vicenda. Tra gli arrestati pure Antonino Inturrisi, 71 anni, di Solarino, titolare di un'agenzia di pompe funebri. a Sortino. Questi avrebbe minacciato di morte l'imprenditore siracusano durante un funerale nella chiesa di Santa Sofia "Qui non devi venire più, oppure ti porto al cimitero assieme al morto" gli avrebbe detto.
Per portare a termine il lavoro sporco si sarebbero rivolti al clan di Santa Panagia che attraverso il gruppo della Borgata, avrebbelanciato il segnale mafioso, esplodendo due colpi di fucile contro l'attività dell'impresario. Dell'attentato è accusato Johnny Pezzinga, 22 anni, siracusano. L'ordinanza firmata dal gip di Catania è stata notificata anche a Marcello Briganti, 52 anni, di Solarino e Vincenzo Puglisi, 48 anni, di Siracusa. Nelle prossime ore ci sarà l'interrogatorio di garanzia del Gip di Catania Stefano Montoneri. Le accuse sono a vario titolo di illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso.
.