Mostre, al Ritiro di Siracusa esposti trenta lavori di giovani aspiranti artisti
La Bottega dell’Arte è il titolo di una mostra che è possibile visitare tutte sere, dalle 18 alle 20, nel salone dell’ex convento del Ritiro a Siracusa, (sede dell’assessorato alla Cultura), in via Mirabella 31, fino al 17 ottobre. L’esposizione è stata curata dal maestro Luigi Fatuzzo, che è stato anche l’artefice di un laboratorio frequentato da 27 allievi – 13 bambini, dagli 8 ai 12 anni, e 14 adulti – nel quale sono state realizzate le opere adesso in mostra con il patrocinio del Comune.
La Bottega dell’Arte ha impegnato gli allievi in un lungo percorso durante il quale Fatuzzo ha trasmesso le tecniche fondamentali della pittura, della scultura e della ceramica. «L'obiettivo – afferma – era di far conoscere la meccanica dell’intelligenza creativa perché tutti possiamo imparare a disegnare e dipingere così come impariamo a leggere e scrivere».
«Siamo davanti a un’esperienza interessante – commentano il sindaco, Francesco Italia, e l’assessore alla Cultura, Fabio Granata – perché educa a leggere le opere d’arte e ad affinare capacità creative di cui spesso siamo inconsapevoli portatori. L’idea di realizzare tutto questo in una “bottega”, come accadeva nel passato, e dunque con la possibilità di un confronto costante, accresce negli allievi il livello di consapevolezza delle proprie capacità e aiuta soprattutto i più piccoli a individuare le personali attitudini. Per questa ragione abbiamo accolto con piacere l’idea di ospitare la mostra nel salone dell’assessorato».
I bambini hanno realizzato prevalentemente paesaggi, nature morte e figure studiando le opere di grandi artisti del novecento tra pittori e scultori, come Cézanne e Marino Marini, e altri siracusani e siciliani come Giovanni Migliara, Angelo Cassi, Gaetano Tranchino, Girolamo Ciulla, Davide Tito e Piero Guccione. Disegni e sculture per un totale di oltre 30 elaborati.
Gli adulti hanno fatto un percorso base sul disegno, sulla pittura e hanno modellato in argilla. La tecniche utilizzate sono state disegno con grafite, quadrettatura e acquarello e pastello cretoso, studio di figura con l'ausilio della fotografia per poi realizzare nuove opere e originali.
«Il tutto lavorando e dialogando e creando un clima di interscambio alla stessa maniera di chi andava in bottega nel periodo rinascimentale con obiettivo di maturare e sviluppare opere contemporanee che rappresentano la nostra società», spiega il maestro Fatuzzo.
La mostra è stata presentata dalla professoressa Loredana Pitruzzello, che ha sottolineato la capacità di riuscire a comunicare non solo con le parole. «Il maestro Fatuzzo ha avuto la capacità di far scoprire ai suoi allievi una capacità nascosta – ha spiegato –: tutti sono stati pronti a cogliere la bellezza di un altro artista diventandolo a loro volta. Tramite un segno, un colore, o la manipolazione della materia. E ammirare la mostra diventa un piacere per la vista ed anche per il cuore».