Stangata alla mafia di Barrafranca: inflitte 18 condanne
Duecentotrentuno anni di carcere per diciotto condanne, due le assoluzioni con formula piena. Sono i numeri della sentenza emessa dal tribunale di Enna, presidente Francesco Pitarresi, al termine del processo al clan mafioso di Barrafranca, stroncato dall’operazione «Ultra» dei carabinieri del Ros del luglio 2020. - In precedenza, in abbreviato, erano stati condannati il boss Raffaele Bevilacqua a 20 anni, assieme ai figli Flavio Alberto (16 anni di carcere) e Maria Concetta , avvocato, (10 anni di reclusione), e quello che gli inquirenti indicano come il capo del clan di Pietraperzia, famiglia referente dell’intera Cosa Nostra provinciale, Giovanni Monachino ( 20 anni). Queste le altre condanne: 23 anni a Luigi Fabio La Mattina, 48 anni, accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina e ritenuto uno dei capi dell'organizzazione di trafficanti; 9 anni ad Abigail Bellomo; 15 anni a Luigia Bellomo, 5 anni 20 mila euro di multa a Rosetta Bellomo; 12 anni ad Adriano Giuseppe Bevilacqua, Andrea Blasco, Filippo Bonelli, Angelo Cutaia e Vincenzo Russo; 11 anni a Calogero Ferreri; 14 anni a Davide La Mattina, Valentino La Mattina e Giovanni Strazzanti; 7 anni 35 mila euro di multa a Dario La Rosa; 13 anni a Massimo Riggi e a Marco Vaccari; 13 anni 6 mesi a Giuseppina Strazzanti.L'operazione antimafia Ultra, scattata nel luglio del 2020, era partita dai sospetti che Raffaele Bevilacqua, ergastolano in regime di 41 bis, avesse ripreso le redini della cosca, dopo avere ottenuto la scarcerazione e gli arresti domiciliari per gravi motivi di salute.Da quel momento erano scattate le indagini e la sorveglianza, condotte dai Ros dei carabinieri, che avevano accertato come Bevilacqua continuava ad incontrare nel suo appartamento di Catania, esponenti della cosca mafiosa di Barrafranca e Pietraperzia (Enna), riprendendo la reggenza della cosca.L'inchiesta ha poi portato allo scioglimento del Comune di Barrafranca per infiltrazioni mafiose e lo scorso luglio l'ex sindaco Fabio Accardi, decaduto dalla carica nel 2021 con lo scioglimento del Comune, e' stato indagato per voto di scambio politico mafioso.