Il M5s sempre più distante dal governo, Draghi verso l'abbandono
Senza 'risposte chiare', il M5s non potrà più 'condividere una responsabilità diretta di governo'. Anzi, si sentirà 'libero di votare 'su ciò che serve al Paese, senza alcuna contro partita politica'. Alla fina dell'ennesima riunione-fiume del Cn e poco prima di una nuova assemblea dei parlamentari, Conte gela così le speranze di Letta, che in mattinata vedeva spiragli per evitare la crisi e chiedeva ai 5S di 'restare in partita' fino a mercoledì. Finora, aggiunge, le risposte ai nove punti del M5s sono state solo 'generiche aperture'. Parole che quasi annullano i margini di manovra e sembrano avvicinare ancora di più le dimissioni di Draghi. Ma il Movimento è diviso e la sconfitta dei governisti rischia di trasformarsi in una nuova diaspora.
Intanto pressing di sindaci e imprenditori su Draghi perchè resti presidente del Consiglio 'whaterver it takes' e porti l'Italia al voto solo alla scadenza naturale della primavera 2023. 'Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità', si legge nella lettera firmata tra gli altri dai primi cittadini delle grandi città. 'Il Foglio' ha raccolto un analogo appello di alcuni tra i protagonisti del 'partito del pil'. Imprenditori, manager, sindacalisti, categorie, 'intenzionati fortissimamente a far sentire la loro voce per evitare di affrontare al buio una fase delicata come quella che vive l'Italia'. Monito anche dall'Ucraina: 'Le crisi politiche in Occidente non fermino l'invio di armi. Non si faccia il gioco del Cremlino'.-