Ucraina, intesa sulla risoluzione di maggioranza: vota pure Leu
Raggiunta l'intesa sul testo della risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier Draghi, in vista del prossimo Consiglio europeo. E' quanto si apprende da fonti parlamentari al Senato.
A sottoscrivere l'accordo ci sarebbe anche il M5s. Il premier ha riferito in Aula a Palazzo Madama. Anche il gruppo di Leu ha aderito all'accordo per definire il testo della risoluzione unitaria che sarà votata al Senato, sulle comunicazioni del premier Draghi. A confermarlo è la presidente del gruppo a Palazzo Madama, Loredana De Petris. Uscendo dalla riunione di maggioranza, pochi minuti prima dell'inizio dell'intervento del presidente del Consiglio in Aula, il capogruppo Leu alla Camera, Federico Fornaro aveva riferito che la risoluzione non era pronta e che, prima, si sarebbe ascoltato l'intervento di Draghi e poi si sarebbe presa una decisione sul testo.
LE PAROLE DI DRAGHI -
"Il governo italiano insieme ai partner Ue e G7 intende continuare a sostenere l'Ucraina come questo Parlamento ci ha detto di fare". Lo ha detto il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato prima del Consiglio Ue. "Il 3 giugno il Consiglio Ue ha votato" l'ultimo "pacchetto di sanzioni". "Le sanzioni funzionano". "I nostri canali di dialogo restano aperti, non smetteremo di sostenere la diplomazia e cercare la pace, nei termini che sceglierà l'Ucraina". "Ricercare la pace, superare la crisi: questo è il mandato ricevuto dal Parlamento, da voi. Questa è la guida della nostra azione". "La strategia dell'Italia - ha detto ancora il premier - in accordo con l'Ue e il G7, si muove su due fronti, sosteniamo l'Ucraina e imponiamo sanzioni alla Russia perché Mosca cessi ostilità e accetti di sedersi al tavolo dei negoziato". Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, nelle comunicazioni al Senato sul consiglio europeo del 23 e 24 giugno."Il conflitto in atto" ha innescato - ha evidenziato il premier parlando della questione della crisi del grano - "una crisi umaniaria di dimensione straordinaria, sono a rischio le forniture di grano nei paesi più poveri" e nei porti ucraini sono bloccati "milioni di tonnellate del raccolto precedente". Bisogna "liberare le scorte che sono in magazzino per sbloccare le forniture e fare spazio al nuovo raccolto che arriverà a settembre". "Negli ultimi giorni la Russia ha ridotto le forniture di gas all'Ue e all'Italia, dall'inizio della guerra il governo si è mosso con rapidità per trovare fonti alternative" e "grazie" a questo "potremo ridurre già dall'anno prossimo la dipendenza dal gas russo".