Fonsai, 16 mila euro a Giulia Ligresti per ingiusta detenzione
Mille euro al giorno. E' questo il risarcimento per ingiusta detenzione disposto dalla quinta corte d'appello di Milano nei confronti di Giulia Ligresti per 16 giorni trascorsi in carcere, quelli dal 17 luglio al 2 agosto 2013, e non per quelli successivi e per il periodo passato ai domiciliari, nell'ambito dell'inchiesta di Torino sul caso Fonsai.
Inchiesta per cui la figlia del costruttore Salvatore Ligresti aveva patteggiato una pena definitiva a 2 anni e mezzo di reclusione poco dopo l'arresto poi annullata sei anni dopo.
I giudici milanesi hanno rigettato una richiesta di indennizzo per errore giudiziario di un milione e 300 mila euro.
Il collegio ha infatti negato il ristoro milionario in quanto ha ritenuto che Giulia Ligresti avesse diritto a un risarcimento solo per i 16 giorni in cella precedenti alla istanza di patteggiamento avanzata il 2 agosto di quell'anno. E questo in quanto la richiesta di patteggiare è una "inequivocabile manifestazione di volontà dell'imputato" e "presuppone il suo implicito riconoscimento di responsabilità".
I mille euro al giorno sono una cifra più alta della media standard ma calibrata sul "clamore mediatico" dell'arresto e sulla "particolare afflittività" della detenzione.