Draghi negli Usa con Biden: "Uniti per l'Ucraina, cercare la pace"
Gli aiuti all'Ucraina, le sanzioni contro Mosca e la corsa per l'indipendenza dal gas russo: sarà la guerra, inevitabilmente, a dominare l'agenda dell'incontro tra Mario Draghi e Joe Biden, nella prima visita negli Stati Uniti del presidente del Consiglio dall'inizio del suo mandato.
La missione per il premier sarà l'occasione per rimarcare con l'alleato i due pilastri della politica estera italiana, appartenenza alla Ue e atlantismo.
E per ribadire, in piena sintonia con il Quirinale, la posizione italiana sul conflitto: ferma condanna dell'invasione russa, sostegno anche militare a Kiev per consentire agli ucraini di difendersi, in linea con gli alleati Ue e G7, e importanza, allo stesso tempo, di una azione europea che possa accelerare il processo verso il negoziato.
La ricerca della pace, ha ribadito Draghi davanti al Parlamento europeo a Strasburgo e ripeterà nello studio Ovale, è "la priorità" per l'Italia e per l'Europa e l'inasprimento delle sanzioni ha l'obiettivo di portare Vladimir Putin il prima possibile a un "cessate il fuoco" e poi al tavolo della trattativa.
Alla sua "'prima" alla Casa Bianca il presidente del Consiglio si presenta forte di una "leadership" riconosciuta da Biden alla vigilia del suo arrivo, per le scelte "dure" assunte contro la Russia, in cui l'Italia si è posta in prima fila. E in alcuni casi, come per le sanzioni contro la Banca centrale di Mosca, ne è stata ispiratrice. Un deciso cambio di rotta rispetto agli anni del filo-putinismo, osservato con favore dalle cancellerie europee e internazionali, nonostante i distinguo che stanno emergendo nella larga maggioranza che sostiene Draghi a Roma.