Mosca avverte: "C'è il rischio di una Terza Guerra mondiale"
La Russia ha messo in guardia contro il pericolo "reale" di una terza guerra mondiale, ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov aggiungendo che una guerra nucleare sarebbe "inaccettabile".
Mosca proseguirà comunque i negoziati di pace con Kiev.
"La buona volontà ha i suoi limiti. E se non è reciproca questo non contribuirà al processo negoziale" ma "noi continueremo a portare avanti negoziati con la delegazione di Volodymir Zelensky, e i contatti proseguiranno".
"La Russia al momento non ritiene il cessate il fuoco un'opzione possibile". All'inizio del terzo mese di guerra, Mosca prosegue senza sosta la sua offensiva in Ucraina ed esclude una tregua fino al raggiungimento dei suoi obiettivi militari, dal Donbass all'intera fascia meridionale. I raid sono continuati senza sosta su città e infrastrutture strategiche, aggravando il bilancio di migliaia di vittime civili denunciato da Kiev.
Una terza fossa comune è stata trovata fuori Mariupol, nel villaggio di Staryi Krym. Ne ha dato notizia su Telegram il consiglio comunale di Mariupol, riferisce Ukrinform.
"Una fossa comune è stata trovata nel villaggio di Staryi Krym.
Questo è il terzo luogo di sepoltura di massa vicino a Mariupol", si legge nella nota. Si tratta di un'ulteriore estensione delle fosse rilevate dal satellite il 24 marzo e il 7 aprile. Quest'ultima immagine, di ieri, mostra un nuovo scavo.
La lunghezza complessiva è aumentata a oltre 200 metri. Le bombe russe si sono concentrate oggi sulla rete ferroviaria. Attacchi missilistici hanno colpito cinque stazioni nell'Ucraina occidentale e centrale, provocando almeno 5 morti e 18 feriti. "I russi stanno provando a colpire le infrastrutture critiche", hanno accusato le autorità della regione centrale di Vinnytsia, spiegando che i treni previsti sono stati "cancellati o deviati". Mosca ha confermato i raid, rivendicando la distruzione di 6 linee ferroviarie e affermando che si trattava di obiettivi militari, perché "veicoli stranieri venivano trasportati" lungo le direttrici colpite.
Il martellamento prosegue anche sul Donbass e nella regione di Kharkiv, dove raid sul villaggio di Bezruky hanno provocato altre tre vittime tra la popolazione. Continua anche il dramma dei circa mille civili intrappolati nell'acciaieria assediata Azovstal a Mariupol, quasi tutti donne e bambini, bloccati con scorte di cibo e acqua ancora solo per 48 ore, insieme ai duemila combattenti del reggimento Azov e ai marines ucraini. "I corridoi umanitari si aprono in base agli accordi delle due parti. Il corridoio, annunciato unilateralmente, non fornisce sicurezza e quindi, di fatto, non è un corridoio umanitario", ha spiegato la vicepremier di Kiev, Iryna Vereschuk, replicando alle aperture di passaggi sicuri per le evacuazioni promesse dai russi.
Ma le truppe di Kiev, "galvanizzate anche dal sostegno della comunità internazionale", continuano a resistere, secondo l'intelligence di Londra. "La nostra stima - ha affermato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace - è che siano circa 15.000 gli effettivi russi uccisi" finora, mentre 2.000 veicoli blindati di Mosca sarebbero andati distrutti e 60 elicotteri o aerei perduti. L'esercito di Vladimir Putin, stando alle stime del governo di Boris Johnson, avrebbe di fatto perso "oltre il 25%" delle forze operative di 120 battaglioni tattici, con cui aveva iniziato l'invasione.