Regionali, Musumeci isolato nel Centro destra: prevale la linea di Sammartino (Lega)
Musumeci sempre più all'angolo. La Lega stringe con Forza Italia ed il carroccio chiude a Messina con Cateno De Luca. Il governatore della Sicilia, sarebbe con l'acqua alla gola per una sua eventuale ricandidatura. Dalla sua parte ha al momento Fratelli d'Italia e quel che resta di Diventerà bellissima. Adesso Nello Musumeci si prepara a consumare la sua vendetta. Due le strade alternative. Dimissioni nell'arco di pochi giorni per trascinare tutti al voto il 26 giugno, anche senza Finanziaria, oppure azzeramento della giunta per dar vita a un governo del presidente. E tutti gli altri fuori.
I rumors della sfida di Micciché ("perderebbe anche contro un gatto") risuona ancora. E nella Lega prevale alla fine la linea anti- Musumeci di Luca Sammartino. E allora ecco le ventilate elezioni anticipate al 26 giugno, private però a questo punto del coupe de theatre che avrebbe spiazzato tanto gli alleati, quanto l'opposizione. Resta il governo del presidente per l'ultimo scorcio di legislatura, per spingere alla porta non soltanto gli assessori dei partiti dissidenti, ma anche tutti gli uomini che occupano posti chiave nel sottogoverno. E negli uffici di gabinetto, veri centri di spesa nella burocrazia regionale. L'ipotesi più accreditata, tra i corridoi del Palazzo, sembra proprio la seconda.
Intanto, l'accordo tra Lega e Forza Italia annunciato su Palermo parte da Messina e punta dritto appunto alla presidenza della Regione. Il via libera sancito su Francesco Cascio apre la strada a un candidato leghista alla presidenza della Regione col sostegno, intanto, di Forza Italia. O quantomeno dell'ala forzista vicina al commissario regionale. E l'uomo designato sarebbe proprio l'attuale segretario del partito, Nino Minardo. Sempre che riesca a sopravvivere politicamente al caos interno. Gli autonomisti debbono contarsi per vedere quanto hanno inciso i guai giudiziari di Raffaele Lombardo (poi assolto in Appello dall'accusa di concorso esterno in mafia). La Nuova Mpa gira a destra e manca per reclutare nuovi adepti. Le facce, però, sono sempre le stesse.