Il Papa a San Pietro sulla guerra in Ucraina: "Basta mostrare i muscoli, si scelga la pace"
"Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace.
Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre".
Lo ha detto il Papa nel tradizionale Messaggio Urbi et Orbi di Pasqua. "Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente. Ascolti quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant'anni fa: 'Metteremo fine al genere umano, o l'umanità saprà rinunciare alla guerra?'", ha detto citando il Manifesto Russell-Einstein del 1955. "Per favore, per favore, non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade!", è stato il suo accorato appello per la fine del conflitto.
Il Papa ha ripercorso tutte le terre interessate da conflitti, dal Medio Oriente all'Africa, dal Myanmar all'Afghanistan. Ha chiesto "pace per Gerusalemme" e il rispetto dei diritti di tutti, israeliani e palestinesi. Ha citato le difficoltà dell'America Latina alle prese con le conseguenze della pandemia e il percorso di riconciliazione tra la Chiesa e gli autoctoni in Canada.
La pace è "possibile", torna a dire il Papa. "Ogni guerra porta con sé strascichi che coinvolgono tutta l'umanità: dai lutti al dramma dei profughi, alla crisi economica e alimentare di cui si vedono già le avvisaglie. Davanti ai segni perduranti della guerra, come alle tante e dolorose sconfitte della vita, Cristo, vincitore del peccato, della paura e della morte, esorta a non arrendersi al male e alla violenza". "Lasciamoci vincere dalla pace di Cristo! La pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è primaria responsabilità di tutti!", ha concluso.