Sondaggi, il sorpasso di Fratelli d'Italia: è il primo partito al 21,2%
Quando due partiti sono molto vicini, nei sondaggi, bastano piccole oscillazioni a provocare un “sorpasso”. Di solito questo non fa notizia, soprattutto se il rimescolamento delle posizioni riguarda i partiti minori (quelli intorno al 2%, per intenderci). Altre volte il sorpasso è più eclatante, come è il caso di oggi: dopo diverse settimane in cui Fratelli d’Italia ha tallonato il Partito Democratico a pochi decimali di distanza – persino con un “aggancio” lo scorso 24 marzo – nella Supermedia di oggi il partito di Giorgia Meloni compie il sorpasso, grazie a una crescita di mezzo punto nelle ultime due settimane, mentre i democratici arretrano di pari misura. In questo modo, FDI riconquista quella leadership nelle intenzioni di voto – più simbolica che effettiva – che aveva ottenuto per un breve periodo tra settembre e ottobre dello scorso anno, prima che vi fosse la ripresa del PD in seguito al buon risultato del centrosinistra alle elezioni amministrative. I due partiti sono comunque sostanzialmente appaiati intorno al 21%, ed è ben possibile che nelle prossime settimane tornino a scambiarsi più volte le posizioni in seguito a oscillazioni anche minime.
Alle spalle di FDI e PD, si registra un insolito immobilismo: Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia fanno infatti registrare lo stesso identico valore di due settimane orsono, nonostante una composizione leggermente diversa del “paniere” demoscopico su cui si basa di volta in volta la nostra Supermedia. Questa potrebbe essere una notizia positiva, almeno per Lega e M5S, dal momento che potrebbe significare la fine del trend negativo che li ha riguardati negli ultimi mesi.
Il partito di Matteo Salvini, in particolare, conferma quello che è comunque il suo peggior dato (16,4%) da inizio legislatura, ed è facile immaginare che dalle parti di via Bellerio si punti su un buon risultato alle amministrative di giugno (soprattutto in alcuni comuni capoluogo del centro-nord) per invertire la tendenza.
Tra i partiti minori, si segnala un discreto passo in avanti (+0,5%) di Articolo 1-MDP, che combacia con l’arretramento del PD. Certo, potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza. Ma non è azzardato ipotizzare che sul risultato di MDP possano aver pesato le numerose prese di posizione delle ultime settimane di Pier Luigi Bersani sulla guerra in Ucraina: posizioni di condanna dell’invasione russa ma più “pacifiste” – o comunque meno pro-NATO – rispetto a quelle del segretario dem Enrico Letta.
Negli ultimi giorni, però, le forze politiche più “irrequiete” sono apparse altre, e cioè i due partiti di centrodestra che fanno parte della maggioranza di Governo: Lega e Forza Italia. I leader dei due partiti hanno avuto da poco un chiarimento con il Presidente del Consiglio Mario Draghi ottenendo rassicurazioni sulla riforma del catasto e sull’intenzione del Governo di non aumentare le tasse.Rassicurazioni che, in verità, lo stesso Draghi aveva già dato, pubblicamente e in più occasioni. Ma l’irrequietezza del “centrodestra di governo” si deve probabilmente anche al suo stato di salute non eccellente, stando proprio a ciò che emerge dai sondaggi. Nel complesso, infatti, se la componente giallo-rossa della maggioranza pro-Draghi si è mantenuta sostanzialmente stabile intorno al 37% sin dal momento della formazione dell’esecutivo, quella di centrodestra ha perso via via consensi, scendendo dal 32,2% al 25,8% di oggi.