Catania, Fondazione Sommelier: per la prima volta nell'isola l’evento “Le cinque gocce siciliane”
La Sicilia dell’olio extravergine d’oliva, in vetrina alla prima edizione siciliana de “Le cinque gocce Bibenda”, l’evento organizzato per la prima volta nell’Isola da Fondazione Italiana Sommelier. Eccellenze che tracciano un percorso ideale alla scoperta delle migliori cultivar che caratterizzano i vari territori olivicoli. A cominciare dall’Etna, circondata dai secolari ulivi di Nocellara etnea a quota Mille, dalle calde e fertili distese tra Siracusa e Ragusa che regalano una Tonda Iblea dalle eccellenti note sensoriali fino alle provincie di Agrigento, Trapani e Palermo, dove la Nocellara del Belice esplode in fragranza ed armonia. Sono stati 25 i migliori oli selezionati e premiati per il raccolto 2021, che hanno ottenuto una valutazione da 91 a 100 centesimi, secondo Scuola e Metodo di Fondazione Italiana Sommelier.
La manifestazione è stata anche l’occasione per raccogliere proposte, istanze e rilanciare progetti nel talk-show moderato dal giornalista Francesco Seminara, con ospiti il presidente dell’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia, Sebastiano Di Bella e il prof. Benedetto Torrisi, docente di Statistica Economica dell’Università di Catania e i tanti produttori intervenuti.
“Sono felice perché questa è stata una delle prime occasioni di ritrovata socialità nel mondo del vino e dell’olio – ha commentato il presidente Fondazione Italiana Sommelier in Sicilia, Paolo Di Caro – Abbiamo messo insieme le eccellenze siciliane di questo prodotto straordinario che ancora molto ha da dare in termini di sviluppo e comunicazione del territorio la sfida è oggi quella di portare l’olio extravergine d’oliva ad un livello di percezione da parte del consumatore che sia molto diverso da quello che raccontano gli scaffali della grande distribuzione. I produttori che oggi abbiamo visto in questa sala lavorano sull’innovazione tecnologica, partendo dalla tradizione del territorio, dalla cultura e dall’identità. Molti di loro sono giovani, che hanno compiuto la scelta di non andare fuori dalla loro terra, ma di utilizzare l’agricoltura come volano di crescita economica e culturale”.