'Family'S affairs', spaccio di cocaina e fumo a Palagonia e Ramacca: 9 arresti
Carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Caltagirone, nei confronti di 15 persone indagate per spaccio di sostanze stupefacenti nell'ambito di un'inchiesta denominata 'Family's affairs'.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Caltagirone e condotte da militari dell'Arma della compagnia di Palagonia, hanno fatto luce su un consistente canale di rifornimento di cocaina e marijuana.
Secondo l'accusa gli indagati acquistavano la droga a Catania, nei quartieri di Librino e di San Giovanni Galermo, per rifornire alcune 'piazze di spaccio' in provincia, tra Ramacca e Palagonia.
Quattro persone dei 15 indagati sono state rinchiuse in carcere, 5 agli arresti domiciliari, è obbligo di dimora per altri 5 nel comune di residenza con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 21 alle 6. Notificato pure un ordine dell’obbligo di presentazione alla P.G..
La gestione della vendita di cocaina e marijuana in alcune 'piazze di spaccio' del Catanese, a Ramacca e Palagonia, era anche un 'affare di famiglia'.
La curavano, tra gli altri, un fratello e una sorella che tra sono i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare per 15 persone eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Catania per traffico di sostanze stupefacenti.
Quattro degli indagati sono percettori di Reddito di cittadinanza e nei loro confronti sarà avviata la procedura per il blocco del sussidio.
Le indagini di militari dell'Arma e coordinate dalla Procura di Caltagirone, diretta da Giuseppe Verzera, hanno preso spunto dall'arresto di uno spacciatore nel 2018 per poi ricostruire un traffico di cocaina e marijuana comprata a Catania, nei rioni Librino e San Giovanni Galermo, e che poi veniva venduta in 'piazze di spaccio' a Ramacca e Palagonia con giovani utilizzati nei ruoli di "pusher" e di "vedette". La consegna, hanno ricostruito i carabinieri, avveniva previo appuntamento, chiamando il cellulare di un insospettabile incensurato che fungeva da centralino di servizio. I militari dell'Arma in un'occasione hanno registrato 175 chiamate dalla stessa utenza.
Tra i posti dove 'ritirare' la sostanza stupefacente c'erano una sala giochi, una stalla ed un autolavaggio. La droga nelle telefonate era chiamata in modo criptico: fiocco, bottiglia, panino, badduzza, tartufo, panzerotto e arancino. La Procura di Caltagirone stima che il volume degli introiti del gruppo criminale potesse aggirarsi sui 3.000 euro al giorno.
Durante le indagini sono state arrestate nove persone in flagranza di reato e denunciate altre dodici. Sono stati sequestrati 525 grammi di cocaina e 250 grammi di marijuana, 56 piante della medesima sostanza stupefacente, e 23.814 euro in contanti .