Il Nursing: ponti d'oro dell'Olanda per gli infermieri italiani, stipendi di 43.000 euro l'anno
"Dopo Inghilterra, Germania, Lussemburgo e la vicinissima Svizzera, Paesi pronti a costruire ponti d’oro per gli infermieri italiani, alla lunga lista dei “corteggiatori” degli operatori sanitari di casa nostra si è aggiunta anche l’Olanda". Lo afferma, in una nota, il Nursing, Sindacato italiano infermieri. Dal Paese dei Tulipani, arrivano negli ultimi giorni le “invitanti” proposte della EMTG Health Care, un vero e proprio programma accademico che, attraverso un referente italiano, si sta occupando di selezionare giovani infermieri, anche alla prima esperienza, per inserirli nella realtà sanitaria olandese.
L'obiettivo principale degli olandesi è quello risolvere le carenze linguistiche, e poi naturalmente occorre preparare al meglio il professionista alle esigenze sanitarie del Paese ospitante.
Previsto, addirittura, anche un programma di integrazione culturale e sociale, con la partecipazione addirittura a feste locali, nell’idea che l’infermiere moderno possa e debba rappresentare sempre di più anche una figura di comunicazione con il cittadino e il malato, con un importante ruolo sociale, fuori e dentro le realtà ospedaliere, per far fronte alle attuali e future emergenze che ci attanagliano.
Gli infermieri italiani sono ai primissimi posti per titolo di studio , professionalità e competenza , l’Olanda come altri Paesi lo hanno compreso bene, e il programma in questione offre contratti base di 18 mesi, naturalmente rinnovabili, con stipendi lordi fino a 43mila euro annui.
Si può partire da uno stipendio di 2.500 euro netti al mese, a cui si aggiunge un corso di lingua gratuito, un impegno di lavoro di 32-36 ore settimanali, un Job mentor pronto ad accompagnare la tua crescita e il tuo inserimento nel nuovo Paese, e la possibilità di veder lievitare lo stipendio oltre i 3mila euro con straordinari ben pagati, usufruendo addirittura delle leggi locali che prevedono un forte sconto fiscale, fino al 30% sulle tasse, nei primi cinque anni per i lavoratori stranieri.