Quirinale, Berlusconi rinuncia ma no Draghi al Colle
Alla fine Silvio Berlusconi scioglie la riserva e rinuncia a correre per il Colle. Il Cav non si collega da remoto al vertice di centrodestra, iniziato con un'ora di ritardo, e fa annunciare il 'passo indietro' con una nota letta dalla fedelissima Licia Ronzulli che si collega su Zoom al suo posto, presente il numero due del partito, Antonio Tajani. L'ex premier, raccontano, nella comunicazione avrebbe spiegato che, una volta fatte le sue verifiche, ha deciso di ritirarsi. Fi farà una proposta condivisa con tutta la coalizione indicando un nome che sia all'altezza della situazione, avrebbe assicurato l'ex premier. Draghi deve completare l'opera e restare a palazzo Chigi, la comunicazione del leader di Forza Italia.
LA NOTA DI BERLUSCONI - ''Ho verificato l'esistenza di numeri sufficienti'' per andare al Colle, ma dopo una lunga riflessione con i ''miei familiari'' e i dirigenti di Fi sulla mia candidatura ho deciso di fare un gesto di ''responsabilità nazionale'' e ritirarmi dalla corsa quirinalizia. Così Silvio Berlusconi nella lunga nota letta dalla senatrice Ronzulli.
''Dopo innumerevoli incontri con parlamentari e delegati regionali, anche e soprattutto appartenenti a schieramenti diversi della coalizione di centro-destra - dice il Cav - ho verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione. E’ un’indicazione che mi ha onorato e commosso: la presidenza della Repubblica è la più Alta carica delle nostre istituzioni, rappresenta l’Unità della Nazione, del Paese che amo e al servizio del quale mi sono posto da trent’anni, con tutte le mie energie, le mie capacità, le mie competenze".
"Nello stesso spirito - sottolinea - ponendo sempre l’interesse collettivo al di sopra di qualsiasi considerazione personale, ho riflettuto molto, con i miei familiari ed i dirigenti del mio movimento politico, sulla proposta ricevuta". Da qui la scelta di rinunciare alla corsa. ''Ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la presidenza della Repubblica".
Dopo la rinuncia al Colle ''continuerò a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi" scrive Berlusconi nella nota letta al vertice di centrodestra.
"Da oggi lavoreremo quindi con i leader del centro-destra - che rappresenta la maggioranza nel Paese ed a cui spetta l’onere della proposta - per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento. Occorre individuare una figura capace di rappresentare con la necessaria autorevolezza la Nazione nel mondo e di essere garante delle scelte fondamentali del nostro Paese nello scenario internazionale, l’opzione europea e quella atlantica, sempre complementari e mai contrapponibili, essenziali per garantire la pace e la sicurezza e rispondere alle sfide globali".
“Scelta decisiva e fondamentale" afferma il leader della Lega Matteo Salvini, dopo la decisione del Cavaliere. "Berlusconi rende un grande servizio all’Italia e al Centrodestra, che ora avrà l’onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra” dice Salvini.
"La cosa più importante è l'unità coalizione, noi abbiamo fatto un gesto di generosità per questo obiettivo" avrebbe detto Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento durante il meeting di centrodestra. Poi la leader di Fdi ha spiegato come da parte di Fdi ci sia contrarietà a Draghi al Quirinale. "Noi non vogliamo Draghi al Quirinale" avrebbe affermato Ignazio La Russa, dopo l'annuncio del forfait di Berlusconi. "E' ingeneroso dire che non ce la facciamo pur avendo i numeri", le parole di La Russa tornando sul nome di Berlusconi.