Scicli, commemorato il 28° anniversario dell’eccidio dei 2 carabinieri a Scilla
A Donnalucata è stato commemorato il 28° anniversario dell’eccidio dei due carabinieri a Scilla nel quale persero la vita l’appuntato. Vincenzo Garofalo e l’appuntato Antonino Fava, vittime di un agguato sull’autostrada Salerno- Reggio compiuto da un gruppo criminale della ‘Ndrangheta reggina.
La sera del 18 gennaio 1994, lungo l'autostrada A3 all'altezza dello svincolo per Scilla, gli appuntati Antonino Fava e Vincenzo Garofalo dopo aver avvisato la centrale operativa che avevano notato un’auto sospetta, la affiancavano per procedere al controllo: era il periodo delle stragi di mafia e solo un mese prima due colleghi durante un servizio alla periferia di Reggio Calabria erano stati bersagliati da colpi di arma da fuoco, uscendo miracolosamente illesi dall’agguato. All’improvviso da quella macchina partirono raffiche di mitra che, nonostante la pronta reazione di Garofalo e Fava, li uccisero sul colpo. Le indagini consentirono di individuare e arrestare i cinque attentatori e di scoprire che l’arma che li trucidò era la stessa utilizzata nel precedente agguato e in un altro assalto del 18 febbraio successivo sempre nei pressi di Reggio Calabria, in cui rimasero gravemente feriti altri due Carabinieri.
Le indagini furono riaperte a seguito di dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di giustizia, fra cui anche alcuni dei responsabili dell’eccidio, in base alle quali fu possibile ricostruire che i tre agguati contro i carabinieri rientravano in una strategia stragista concordata fra Cosa Nostra siciliana ed esponenti della 'Ndrangheta . A conferma di ciò, nel luglio 2017 si concluse l'operazione "'Ndrangheta stragista" che testimoniò che per due mesi, dicembre 1993 e gennaio 1994, alcune famiglie di 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro avevano accettato di partecipare alle azioni stragiste pianificate da Cosa nostra: l'operazione ha portato all'arresto di Rocco Santo Filippone per omicidio e associazione mafiosa e all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Graviano. Il processo, apertosi nell'ottobre dello stesso anno, si è concluso in primo grado il 24 luglio 2020 con la condanna all'ergastolo per Filippone e Graviano come mandanti del duplice omicidio Fava-Garofalo.
La commemorazione, organizzata dall’amministrazione comunale di Scicli, che da allora ha coltivato la memoria del suo figlio Vincenzo Garofalo, è stato presieduto dal Sindaco, Vincenzo Giannone che, accompagnato dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Gabriele Gainelli e dai familiari del Caduto, ha deposto una corona di alloro al monumento dedicato alle due vittime, inaugurato esattamente ad un anno dal fatto d’armi e situato nella piazza intitolata all’Appuntato Garofalo.
Dopo un momento di preghiera in ricordo di Garofalo e di tutti i militari caduti nell’adempimento del dovere, officiato dal neo parroco Don Pietro Zisa, il Colonnello Gainelli ha ricordato il valore dell’eroico sacrificio dei due Caduti dando lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla Memoria” conferita dal Presidente della Repubblica all’Appuntato Vincenzo Garofalo.