Un anno di lavoro della polizia a Siracusa: 17.688 migranti sbarcati e 504 arresti in flagranza
Il lavoro della Questura di Siracusa, nonostante le tante difficoltà derivanti dal grave quadro epidemiologico che ormai da parecchio tempo affligge l’intero territorio nazionale, oltre ad essersi distinto nelle attività connesse all’emergenza sanitaria, sia in funzione di controllo al rispetto delle misure finalizzate al contenimento del contagio del virus, sia di gestione di iniziative di piazza, anche a carattere estemporaneo, in segno di protesta contro i provvedimenti governativi, si è caratterizzato, altresì, per la sapiente ed incessante gestione dell’ordinaria emergenza del fenomeno migratorio di rifugiati provenienti dai Paesi del Nord Africa e dal Medio Oriente.
Va rilevato, infatti, come questa materia sia diventata determinante dell’immagine della Polizia di Stato, implicando in seno alla Questura l’onere di fornire, al contempo, una efficace sintesi tra le esigenze di sicurezza della popolazione, compiti amministrativi e interventi sempre più frequenti, per far fronte agli incessanti sbarchi, autonomi e programmati, che ormai, quasi quotidianamente, si susseguono in questa provincia. Al riguardo giova segnalare la presenza, in rada, al porto di Augusta, delle navi quarantena, in grado di ospitare mediamente circa 600 migranti ad imbarcazione.
In totale gli sbrachi sono stati 151, mentre i migranti sbarcati, 17.688. Sono stati trattenuti 14 soggetti ritenuti ad alto rischio; 3 gli espulsi con partenza volontaria.
Non meno rilevante è l’attività, cosiddetta ordinaria, cui è chiamata a svolgere la Questura, soprattutto in tema di micro e macro criminalità.
Per comprenderne meglio la portata, si segnalano, i risultati conseguiti dall’1 gennaio al 29 dicembre 2021 e la differenza con l’anno precedente: gli arresti in flagranza di reato sono stati 504, un più 8% rispetto al 2020 dove le persone colte in flagranza erano state 466.
Particolarmente attenta, puntigliosa ed impegnativa è stata l’attività in ambito familiare per violenza domestica/violenza di genere ovvero quell’attività relativa ai cosidetti Codici Rossi.
Al riguardo, i dati enucleati nella tabella che segue forniscono uno spaccato oltre che della portata e l’importanza che il fenomeno riveste in seno alla provincia aretusea anche dell’impegno sinergico profuso (sia in sede preventiva che repressiva) dalle donne e dagli uomini della Questura di Siracusa.
Infine, la presenza di un’area industriale – Siracusa, Priolo, Augusta, Melilli – tra le più grandi ed importanti d’Italia, implica per la Questura un impegno quotidiano non indifferente, costituito precipuamente da una capillare attività informativa, da una altrettanto capillare attività investigativa e, per ultimo, ma non in termini di importanza, da un impegno costante in servizi di Ordine Pubblico, volti a governare le molteplici forme di protesta generate dalla crisi occupazionale che affligge da tempo l’area di riferimento.