La variante Omicron dilaga negli Usa
La variante Omicron dilaga negli Usa e in una settimana diventa la più diffusa, mediamente i tre quarti dei contagi di tutto il Paese. L'ultimo rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention parla di un 73% di incidenza su tutti i contagi federali, con picchi in alcuni Stati anche superiori a 95%. La statistica mostra un rapido incremento dei contagi, pari a +12,6% rispetto alla settimana precedente. Il timore ora è che nell'arco delle feste natalizie la situazione possa degenerare ancora rendendo indispensabili misure più drastiche nel Paese.
In molte parti degli Usa la nuova variante conta addirittura il 90% dei casi, ha reso noto Cdc. Tra gli stati più colpiti da Omicron quelli di Washington, Oregon e Idaho. Nel Sud, Florida, Alabama e Georgia hanno toccato oltre il 95% di casi della nuova variante. Per il momento la Casa Bianca ha escluso possibili 'lockdown', ma domani il presidente Joe Biden parlerà agli americani anche alla luce dei nuovi dati. Molto probabilmente manterrà la linea della vaccinazione a oltranza, con un deciso appello alla popolazione a completare con la terza dose il ciclo vaccinale.
"Mano mano che entriamo nella stagione invernale avremo momenti sempre più difficili", ha detto l'immunologo Anthony Fauci, aggiungendo che gli Stati Uniti non devono vietare ai viaggiatori stranieri di entrare, perché la diffusione della variante Omicron del Covid risulta già alta negli Usa. “Io penso - ha commentato - che quando arrivi a un punto in cui c’è abbastanza virus nel tuo Paese, non ha senso cercare di tenere fuori qualcuno”. “Per come si sta diffondendo la variante - ha spiegato - potresti ritrovarti ad avere turisti che sono meno infetti di noi”.
Fauci ha detto che le restrizioni imposte sugli otto Paesi africani, come risposta all’emergenza Omicron, hanno “fatto guadagnare tempo” e dato agli Stati Uniti la possibilità di “provare a capire come agire”. L’epidemiologo ha anche assicurato che presto il divieto ai Paesi del Sudafrica verrà tolto. “Lo faremo molto presto - ha aggiunto - perché abbiamo già abbastanza infezioni nel nostro Paese, e stiamo facendo entrare persone che arrivano da zone che hanno la stessa percentuale di contagi o anche maggiore”.