Carfagna (fi): "Draghi resti dov'è o si rischia la crisi"
È una questione di "priorità". E per Mara Carfagna, oggi quella del Paese è avere un governo guidato da un presidente del Consiglio capace e di prestigio riconosciuto per impostare le riforme previste dal Pnrr e accedere ai fondi europei da qui al 2026. Per questo, secondo la ministra per il Sud e la Coesione territoriale non sarebbe la mossa giusta quella di eleggere Mario Draghi capo dello Stato. "Draghi sarebbe un ottimo capo dello Stato, è ovvio. Ma il semi-presidenzialismo in Italia non c'è: dal Quirinale potrebbe avere un ruolo di indirizzo, non operativo", ha spiegato Carfagna in un'intervista al Corriere della Sera, commentando la recente proposta di Giorgetti. "Da Palazzo Chigi invece potrebbe portarci al 2023, a metà del cammino previsto per ottenere i fondi europei, con le riforme incardinate e il treno sui giusti binari. Questo esecutivo è nato per portare l'Italia fuori dall'emergenza sanitaria e da quella economica: interrompere questo percorso non farebbe bene al Paese", ha aggiunto. "Se Draghi salisse al Colle, un minuto dopo avremmo da risolvere il rebus del governo, con la possibile apertura di una crisi, con maggioranze non scontate, con il rischio di un esecutivo solo elettorale o comunque debole", ha avvertito ancora Carfagna. "E se si andasse alle elezioni, in un clima di scontro, che fine farebbero le riforme? Le urne non sono un problema per i partiti, ma per il Paese che sprecherebbe l'opportunità di un nuovo boom economico e sociale", ha spiegato.