Parto prematuro, muore 40enne a Lecco
Due comunità sconvolte, nel Lecchese e in Valtellina, per la morte di Sara Ghislanzoni, 40 anni, la mamma che aveva dato prematuramente alla luce la sua piccola Sole nelle scorse settimane e che è deceduta ieri all'ospedale Manzoni di Lecco. La donna era stata ricoverata dopo un malore lo scorso 9 agosto e i medici sono riusciti, con un parto d'urgenza, a salvare la bambina. Non però la mamma, Sara Ghislanzoni che abitava a Civate, piccolo centro alle porte di Lecco, mentre sua madre è originaria di Ponte in Valtellina (Sondrio). La piccola Sole, nata di 35 settimane, sta bene ma è ancora ricoverata per motivi precauzionali nel reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale lecchese. Dopo il malore che l'aveva colta, la 40enne era stata trasferita d'urgenza all'ospedale Manzoni, dove l'equipe medica del reparto di ginecologia e ostetricia, guidata dal primario Antonio Pellegrino, aveva deciso di intervenire con un parto cesareo d'emergenza. Per la mamma, purtroppo non c'è stato scampo: dopo una decina di giorni dal parto, è morta. Non ha mai lasciato il reparto di Rianimazione, dove è spirata lasciando il compagno Christian, la figlia maggiore Giorgia, di 10 anni, nata da una precedente relazione e la mamma Carla. Il padre era morto qualche anno fa. Sara Ghislanzoni era cresciuta a Lecco, dove si era diplomata in un istituto tecnico commerciale. In questi anni aveva svolto varie occupazioni in aziende della zona. Era una grande appassionata di musica e una grande ammiratrice di Vasco Rossi. Tantissimi i messaggi di cordoglio, anche sui social, da parte dei molti amici sconvolti. La salma di Sara è stata ricomposta nella camera mortuaria dell'ospedale di Lecco e verrà trasferita a Civate per l'ultimo saluto. Il funerale sarà celebrato domani alle 10.30, nella chiesa parrocchiale del paese dove abitava, tra i monti e il Lago di Annone (Lecco), lambito dal tracciato della Superstrada 36 Milano-Lecco. Parole di cordoglio sono state espresse dalle autorità locali, a partire dal sindaco del comune in cui la donna risiedeva. Toccante il messaggio del fratello Luca: "fai buon viaggio sister salutami papà e non dimenticarti che siamo nati per fare casino".